Fino al prossimo 5 Maggio 2024 presso le sale del Palazzo ospiteranno insieme due esposizioni per raccontare le rispettive genialità “Spiriti selvaggi. Antonio Ligabue e l’eterna caccia” e “Giuseppe Pende. Realtà, sogno e visione”. La mostra di Antonio Ligabue, curata da Vittorio Sgarbi e Marzio Dall’Acqua, propone oltre 40 opere, di cui due inedite e il quadro immagine della mostra che non è esposto dal 2015. L’esposizione di Fermo presenta la sua natura dipinta, teatro di una violenza implacabile, e alcuni autoritratti nei quali dipinge il proprio dolore esistenziale, gridandolo con l’urgenza di una sensibilità intensa e ferina. È il tormento di un’anima che grazie alla pittura trova la propria voce e il proprio riscatto.
Vittorio Sgarbi: “Antonio Ligabue è più che un pittore e più che un artista. Ne esonda i confini, non rappresenta, non illustra, non ritrae ma prolunga la vita nella pittura. Ligabue descrive un mondo; non ha altro interesse. Non c’è favola: c’è rabbia, c’è sofferenza, c’è esaltazione. Giuseppe Pende è un artista coltissimo che riflette sull’antico connubio tra arte e scienza e un uomo eclettico dalla personalità prorompente, gioiosa e coinvolgente. È pittore, scultore, atleta, pianista per diletto e anche amatissimo insegnante di disegno dal vero all’Istituto d’Arte di Fermo. Li troviamo a Fermo, l’uno a fianco dell’altro, vicini e distanti, a rappresentare la necessità dell’espressione artistica che, forse, è in ciascuno di noi”.
La nuova stagione espositiva è promossa da Regione Marche e Comune di Fermo con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo e in collaborazione con Ligabue art projects e Mus-e del Fermano. Sponsor dell’evento sono Eurobuilding, Giano, CFL, Violoni Srl, ACRA Carifermo, Il Faro e La Cascina. L’organizzazione è affidata a Maggioli Cultura e Turismo.
Marzio Dall’Acqua:
“Ligabue dopo e oltre la leggenda oggi rappresenta una natura in
tutta la sua complessità, nell'equilibrio biologico tra i diversi
regni e le diverse specie e la mostra lo rappresenta. Il mondo di
Ligabue è tra il presente e lo sparire del passato, se continua
l'attuale incapacità di reagire alla crisi climatica. Intuiva la
lotta per la vita come momento fondante dell’esserci e dell’essere,
nell’inquietante rapporto totale, definitivo, di sospensione tra
vita e morte. Straordinario momento insieme quotidiano, nel senso che
apparteneva ai possibili eventi di ogni giorno, in ogni latitudine e
con qualsiasi vivente, che faceva parte costitutiva delle pulsioni di
sopravvivenza”.
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Informazioni: www.fermomusei.it
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