lunedì 11 febbraio 2019

Teatrino Palazzo Grassi: Al via la II° edizione di Fashion Aperture

Il Teatrino di Palazzo Grassi , in collaborazione con l’Università IUAV di Venezia e la Central Saint Martins University of the Arts London, presenta la II° edizione di Fashion Aperture.

Dal prossimo Mercoledì 20 a Venerdì 22 Febbraio
, il palco del Teatrino ospita tre giornate rivolte a indagare le contaminazioni tra moda e arte contemporanea, con proiezioni aperte al pubblico e un workshop riservato agli studenti. Una riflessione dedicata agli scenari fantastici e sperimentali che la moda genera muovendosi lungo due poli concettuali: da un lato quello dell’utopia e dall’altro quello dell’ucronia che rimanda a una storia alternativa, una storia che - etimologicamente - non si è realizzata.


Il ricco programma è curato da Caroline Evans, docente di Storia e teoria della moda presso la Central Saint Martins (University of the Arts London) e da Alessandra Vaccari, docente di Storia della moda e Storia e teoria della moda all’Università IUAV di Venezia, restituisce il potere della moda di creare tempi e luoghi che ci proiettano in una dimensione altra. In questo contesto la moda non si configura soltanto come mezzo espressivo di identità, ma anche come possibilità di costruzione di realtà diverse in cui passato e futuro sono posti in dialogo attraverso la mediazione del presente.

Mercoledì 20 Febbraio dalle ore 16.00, gli studenti iscritti potranno prendere parte al primo modulo del workshop intitolato Le utopie della moda: modernismo, corpo idealizzato e postumano per indagare la moltitudine di visioni delle mode del futuro nel modernismo e nell’epoca postmoderna, a partire dalle utopie per poi sondare le visioni avanguardistiche del XX Secolo e giungere fino a interpretazioni più buie e distopiche. Alle ore 18.30 il pubblico potrà assistere alla proiezione del film L’Inhumaine, diretto nel 1924 da Marcel L’Herbier che porta sullo schermo architetture di Robert Mallet-Stevens, scenografie di Fernand Léger e abiti di Paul Poiret. Mescolando amore, visioni del futuro e tecniche d’avanguardia, il film è uno specchio del modernismo che ha caratterizzato tutti gli anni Venti del Novecento.

Giovedì
21 Febbraio dalle ore 16.00 con la seconda parte del workshop riservato agli studenti Le ucronie della moda: heritage, story-telling del marchio e oltre. Questo incontro prende le mosse dal quesito “che cosa sarebbe successo se un particolare evento storico fosse andato diversamente?” e prosegue con l’analisi dell’ucronia come particolare modalità narrativa spesso utilizzata dall’industria della moda per affermare in maniera decisa la propria identità. Dalle ore 18.30 sarà proiettato The Man Who Fell to Earth, il film diretto da Nicolas Roeg nel 1976. Tratto dall’omonimo romanzo di Walter Travis del 1963, questa pellicola è un flashback del futuro. Racconta la storia di un extraterrestre, interpretato da David Bowie, che tenta di salvare il proprio pianeta in preda a una grave siccità.

Venerdì 22 Febbraio alle ore 15.00, avrà luogo l’appuntamento conclusivo con il workshop Il futuro della moda e le mode future: attivismo, mondi paralleli e carnevalesco durante il quale gli studenti iscritti tenteranno di formulare una sintesi tra i concetti di utopia e ucronia scandagliati nei primi due laboratori di Fashion Aperture. L’incontro prevede la partecipazione di Serpica Naro, nata come stilista provocatrice virtuale e oggi divenuta associazione culturale non-profit, con sede a Milano, che organizza eventi, laboratori e iniziative in particolare intorno ai concetti di proprietà intellettuale, soggettività nelle industrie creative, lavoro e precarietà nella moda. Dalle identità LGBTQ+ all’etica della produzione di moda, il workshop considera le potenzialità della moda in un mondo che cambia e si chiede se i sogni utopici e le storie ucroniche offrano possibilità reali per un mondo migliore.

A chiudere la tre giorni di Fashion Aperture, alle
ore 18.30 la proiezione di Paris is Burning, il documentario del 1990 diretto da Jennie Livingston che racconta le drag ball di New York, bolle spazio-temporali in cui gruppi di drag queen si confrontano in sfide di glamour, moda e ballo, segnando un momento di fondamentale importanza per l’affermazione dell’identità di questa comunità.

Per Maggiori Informazioni: designmoda.dcp@iuav.it