Presso
la Galleria Campari di Sesto San Giovanni (Mi) è stata inaugurata la
mostra “Storie di Moda. Campari e lo stile”.
Il nuovo ed interessante progetto espositivo rimmarrà aperto al pubblico fino al prossimo Sabato 9 Marzo 2019, ed è dedicato all’esplorazione di una delle anime che compongono l’universo Campari: la profonda relazione tra il marchio e il mondo della moda, intesa come espressione di arte e costume. Il Brand racconta la propria contemporaneità in oltre 150 Anni di storia con un approccio sofisticato, coerente nei decenni e insieme al passo coi tempi. Il potere evocativo e suggestivo dell’immagine è del resto sempre stato il principale mezzo di comunicazione di Campari.
Attraverso
le grafiche, la cartellonistica, gli spot, il rapporto con il mondo
dell’arte e del cinema, ha fatto del marchio un unicum.
Davide Campari ebbe infatti il merito di essere tra i primi
industriali Italiani a comprendere le potenzialità della pubblicità,
avviando una filosofia basata su importanti sinergie con i più
grandi artisti e Designer del suo tempo. La curatrice Renata Molho
struttura un percorso in cui i concetti di “stile” e “stili”,
di cui la comunicazione Campari si è fatta testimone, sono declinati
attraverso bozzetti pubblicitari, fotografie, grafiche, abiti,
riviste e accessori.
La
mostra è divisa in quattro sezioni tematiche, Elegance; Shape
and Soul; Futurismi e
Lettering, la mostra mette in dialogo opere provenienti
dall’archivio di Galleria Campari con prestiti da case di moda,
musei e fondazioni. Tra rimandi estetici e di significato,
accostamenti formali e cromatici, la mostra propone, tra le altre,
opere originali pensate e realizzate per Campari da Fortunato Depero,
Bruno Munari, Marcello Dudovich, Franz Marangolo, accostate e
integrate alle creazioni e ai bozzetti dalla Fondazione Gianfranco
Ferré e agli abiti scultura dalla Fondazione Roberto Capucci.
L’allestimento presenta, attraverso cortocircuiti cronologici,
manifesti della Belle Époque, bozzetti e abiti
di Giorgio Armani, lavori pubblicitari Campari in pieno stile
Sixties, un abito e accessori della linea “Balmoda” di Laura
Biagiotti, omaggio al maestro futurista Giacomo Balla; e ancora, la
moda di Raffaella Curiel, che nel 1986 è stata ispirata ai disegni
di Fortunato Depero per Campari e infine capi Vintage di grandi
stilisti in prestito da A.N.G.E.L.O. Vintage Archive.
Presenti
nelle mostra anche i bozzetti pubblicitari che Franz Marangolo
realizzò per Campari negli Anni' 70, veri e propri omaggi ispirati
alle figure di Brigitte Bardot e Audrey Hepburn raffigurate in pieno
stile dell’epoca; alle eleganti fotografie di Giovanni Gastel, in
cui si palesano le vicinanze tra cinema e moda; fino alle copertine
di riviste fashion (Vogue, W Magazine, Vanity Fair…) rivisitate in
chiave pop da Ana Strumpf: nelle rielaborazioni coloratissime della Designer Brasiliana compaiono, tra le altre, Audrey Hepburn e Tilda
Swinton. Il legame con la settima arte è presente anche in una serie
di accessori disegnati da grandi stilisti per personaggi e occasioni
cinematografiche, come le scarpe che Salvatore Ferragamo realizza per
Judy Garland, o gli stivali cuissard, iconicamente rossi, di Fendi,
indossati da Zoe Saldana in The Legend of
Red Hand, cortometraggio firmato dal regista
Stefano Sollima per Campari per il progetto Red Diaries 2018.
Per
Maggiori Informazioni: www.campari.com
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