Presentato
nel suggestivo Teatrino di Palazzo Grassi a Venezia: Yugen. Il titolo
scelto da Martha Fiennes, celebrata artista e regista, per il suo
ultimo progetto creativo: un film painting realizzato con un
sofisticatissimo sistema informatico creato da lei stessa, che non ha
dunque precedenti.
Yugen è un’operazione sinergica tra Martha Fiennes, Salma Hayek, Star di livello Internazionale che ha accettato di essere letteralmente il fulcro visivo del progetto e Magnus Fiennes, compositore e autore delle musiche. Il progetto è stato prodotto da Tendercapital, società creata da Moreno Zani nella salda convinzione che la combinazione di talento, integrità e innovazione possano fare la differenza rispetto al mondo della finanza tradizionale. “Arte e Tecnologia” del resto, come sottolinea lo stesso Zani, “sono state in costante dialogo fin dai tempi antichi: Yugen, connubio di coding, CGI e riprese cinematografiche, è un passo ulteriore nell’esplorazione di questa relazione, che apre nuove visioni per entrambi i fronti”.
Un
progetto che Moreno Zani non esita a definire “Totalmente
pioneristico: da un lato uno sguardo sul futuro con i meccanismi
dell’intelligenza artificiale, dall’altro la fascinazione e la
carica emotiva tipica delle forme d’arte pittoriche. Un connubio
assolutamente innovativo che contribuisce al dialogo tra tecnologia e
arte, sempre più attuale e intrigante”. Il progetto è stato
sviluppato con la consulenza creativa di Beatrice Panerai.
Yugen
è un’esperienza visiva assolutamente inedita: ha per protagonista
la statuaria Salma Hayek che tiene l’asse di una scena in costante
movimento, un intorno che muta secondo i principi dello Sloimage del
quale Martha Fiennes è un’assoluta pioniera. Sloimage è un
sistema complesso che Fiennes ha messo a punto con l’aiuto del
produttore Peter Muggleston nel 2011 e che permette alle immagini di
prendere letteralmente vita.
“Mi
sono sempre riconosciuta in progetti di larga portata - rivela
Martha Fiennes - come l’espansione dei livelli della realtà.
Con Yugen cerco di stimolare un’idea, o delle idee, che evochino
dimensioni alternative rispetto all’esperienza della realtà. Il
mio lavoro d’immagini in movimento evolve dall’impulso a
esplorare ed estendere il medium del film. In questo caso, a rompere
con la tradizionale linearità della narrazione filmica e lasciare
alla macchina, a un ideale AI (Artificial intelligence) la
responsabilità della decisione. La natura imprevedibile dell’opera
implica che non esista una lunghezza prescritta, né un principio, un
mezzo e o una fine. Lo spettatore è invitato a liberare la mente ed
espandere la sua consapevolezza”.
Yugen
è stato realizzato con un nuovo processo filmico che sfida le
convenzioni del cinema e propone il mescolarsi e sovrapporsi di
pittura, fotografia e film: il risultato è intrigante; sono immagini
che s’imprimono nella mente secondo modalità individuali. È
dunque un rigenerarsi perpetuo di un ciclo imprevedibile e perciò
unico e spontaneo. “La mia intenzione - spiega Martha Fiennes -
era di creare un’esperienza narrativa meno legata alla percezione
di quanto siamo abituati. Nulla è stato organizzato in maniera
convenzionale il che significa che l’esperienza visiva è sdoganata
da ogni specifica visione creativa. La tecnologia dietro il lavoro
permette che ogni sequenza sia selezionata random tra migliaia di
possibilità”. L’artista fa in questo caso un passo indietro e si
affida all’algoritmo come un qualsiasi altro spettatore.
Per
Maggiori Informazioni: www.palazzograssi.it
