Nella
suggestiva cornice della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di
Milano, i grandi protagonisti del mondo della moda e del lusso si
sono incontrati per dar vita alla XVI° edizione del Milano Fashion
Global Summit dal titolo: “2018 - LUXURY RELOADED. Dalla
trasformazione della Cina all’evoluzione americana, dall’e-commerce
all’omnichannel, le nuove sfide del lusso”.
Il Summit nasce nel 2002 da un' idea di Class Editori, e organizzato in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana, The Wall Street Journal Europe e Bank of America–Merrill Lynch, il Milano Fashion Global Summit rappresenta uno dei più importanti momenti d'incontro tra il mondo della creazione, dell'industria, della distribuzione e della finanza.
“Dopo
un 2016 di stallo - afferma in apertura dei lavori della
mattinata Antonino Mattarella, Country Executive Italy, Head of
Corporate and Investment Banking, Bank of America Merrill Lynch - il
settore del lusso torna a crescere, seppure a ritmi meno sostenuti
rispetto al passato. Nell'ultimo
anno il trend di Borsa è stato positivo con una crescita media del
30% circa e ci troviamo di fronte all’avvio di un circolo virtuoso,
poichè si intravede una crescita sostenibile. Il peso della
distribuzione online, che attualmente è nell’ordine del 10% circa,
è destinato a crescere e non andrà a sostituirsi al canale
distributivo tradizionale ma, anzi, costituirà un’alternativa al
negozio tradizionale, che verrà ripensato per dare maggiore spazio
al lato esperienziale dell’acquisto”.
Carlo
Capasa, Presidente della Camera
Nazionale della Moda Italiana, ha sottolineato che il 2018 sarà un
anno pieno di sfide per il mercato del Lusso. “Il mercato cinese
e quello americano sono diventati più maturi. In particolare gli
Stati Uniti rappresentano il 15% delle nostre importazioni, dobbiamo,
quind, essere capaci di intercettare le nuove tendenze. La
rivoluzione digitale ha cambiato i canali distribuitivi, la
comunicazione, il marketing, il design e lo sviluppo del prodotto”.
Capasa conclude che “bisogna
avere il coraggio di rompere gli schemi e intercettare i nuovi
consumatori per non far invecchiare i nostri brand”.
Segnali
positivi per il Lusso anche dallo scenario macroeconomico e
monetario. Gilles Moëc, Head of Developed Europe Economics, Bank of
America Merrill Lynch Global Research, ha infatti delineato un
quadro positivo soprattutto per l’Europa affermando che “il
mercato del lavoro è in ripresa e si sta guardando con grande
interesse alla Francia e all’Italia che, attraverso riforme
strutturali, hanno il potenziale per accelerare la crescita nei
prossimi 5 anni”.
Michele
Scannavini, Presidente dell'ICE, conferma il buonumore anche per le
esportazioni. “L'export italiano
sta andando bene, nella prima metà del 2017 è cresciuto del 6-7%, e
anche la moda sta crescendo, segnando un +3-4%. Questo dimostra che
la competitività dei nostri prodotti è un fattore fondamentale
della nostra economia. È una crescita importante, in un contesto in
cui la dinamica non è eccellente per quanto riguarda gli altri
settori. La cosa sorprendente è che stiamo crescendo in mercati
storicamente considerati ostici per noi, innanzitutto la Cina, un
Paese che ha un export del +26%. La Cina sarà il driver della
crescita dell'economia mondiale - continua Scannavini - C'è un
processo di riconversione dei processi industriali che si concentra
sulla produzione intera. Ci sono poi altre due aree interessanti. La
prima è l'India, che è il Paese che cresce di più al mondo e ha
varato un programma di riforme che ha destinato un'importante budget
economico per la costruzione di infrastrutture. La seconda area è
quella del Sud EstAsiatico che si sta focalizzando sulla
liberalizzazione commerciale".
Quando
si parla di moda non si può non pensare alla Cina e ne è convinto
anche Diego Della Valle, Presidente di Tod's in videogollegamento da
Shanghai. “Per molti di noi la Cina sta diventando il primo
mercato mondiale. In Cina il futuro per il lusso è roseo ma le
aziende devono essere capaci di vincere le sfide del cambiamento.
All’estero l’Italia viene percepita come un grande Paese e la
crescita della Cina è indubbiamente un grande vantaggio per noi. E’ in corso un cambiamento radicale, che non riguarda
soltanto la Cina. Per affrontarlo dobbiamo mettere le aziende nella
condizione di cogliere le opportunità, ma queste ultime devono
cambiare il business model. Noi lo stiamo facendo. Per Tod's, in
particolare, il cambiamento del modello di business ha riguardato
proprio le collezioni che da stagionali ora vengono consegnate in
negozio con cadenza bimestrale. La gara si vince modificando modello
business, oppure non la si vince". Ha concluso Della Valle.
"La Cina sta diventando sempre più dominante e il one belt one road rappresenta un’ulteriore grande opportunità con cui il Paese si candida a diventare guida del mondo" ha dichiarato Paolo Panerai, Editor in Chief e Ceo di Class Editori
"La Cina sta diventando sempre più dominante e il one belt one road rappresenta un’ulteriore grande opportunità con cui il Paese si candida a diventare guida del mondo" ha dichiarato Paolo Panerai, Editor in Chief e Ceo di Class Editori
A
introdurre il tema della digitalizzazione del Lusso è stato, invece,
Brunello Cucinelli, CEO di Brunello
Cucinelli nel cui intervento ha dichiarato “Siamo troppo
connessi. La rete internet è una cosa seria, va gestita con garbo e
proprio per questo il nostro e-commerce non vuole essere invadente e
assillante”. Una sfida quella di Cucinelli che riguarda il modo
di fruire delle eccezionali possibilità che la tecnologia mette a
nostra disposizione. Parlando della sua azienda ha poi spiegato che
"gli Usa restano centrali mentre in Cina non siamo cresciuti
perchè ci siamo entrati pian piano. Abbiamo strutturato la nostra
azienda per l'e-commerce convinti che questo crescerá".
Riguardo alle prospettive dell’azienda per il prossimo anno invece
Cucinelli dichiara “Siamo molto fiduciosi e vediamo per il 2018
una sana crescita a doppia cifra sia per i ricavi che per l'Ebitda”.
"Il
canale digitale consente di avere una comunicazione veloce e
immediata". Ha affermato Gabriele Maggio, Managing Director
Moschino. “In Moschino c'è una forte attenzione al rinnovamento
dei prodotti per tenere alta l'attenzione sul brand. Oggi adottiamo
una visione molto divertente e ironica per sollecitare una reazione
nei confronti del sistema moda." Parlando poi di Cina ha
spiegato che "è il mercato su cui noi abbiamo il maggior
successo. Rappresenta il 30% del nostro fatturato".
Il
Summit è stato anche un momento per raccontare come le grandi
imprese di famiglia si sono poste di fronte alle nuove sfide dettate
dalla digitalizzazione e di come adattarsi al mercato, restando
fedeli alla tradizione. Di questo, in particolare, ne hanno
parlato Angela Missoni, Creative Director, Missoni, Lavinia
Biagiotti, President and CEO, Biagiotti Group e Diego Rossetti, CEO,
Fratelli Rossetti.
"Il
lusso di oggi sta passando dall’avere all’essere. Non da
accumulare ma da sperimentare e da vivere. Il nuovo lusso è
quindi più un complemento dell’essere che un oggetto da possedere.
Il nostro motto è disegnare il futuro. A Roma stiamo facendo un
grosso investimento nel retail. Apriremo a breve un nuovo concept. Al
piano terra il “fast” fashion, al mezzanino il “Relax”, per
chi vuole concedersi una pausa, e al terzo lo “Slow” con
l'Atelier” afferma Lavinia Biagiotti. Il giusto equilibrio tra
la storia dell’azienda e l’evoluzione tecnologica è, invece, la
ricetta suggerita da Diego Rossetti, ceo di Fratelli Rossetti. "È
tipico delle aziende familiari essere legate alle tradizioni ma
bisogna anche tenere conto delle esigenze del business”. Riguardo
alla Cina, il manager ha spiegato che "non abbiamo capito fin
da subito che la Cina è molto più avanti dell’Europa e ora stiamo
pensando di affrontarla in maniera diversa e il prossimo passo sarà
quello di entrare nel Paese con l'e-commerce diretto”.
Il
Summit si è concluso con uno sguardo alle nuove generazioni e su
come putare su queste per crescere. Ne ha parlato Erika Andreetta,
Partner PwC, Retail&Consumer Consulting Leader. "Oggi
si predilige l'acquisto online anche se si continua a frequentare gli
store fisici che però sono deficitari sotto alcuni aspetti. In
particolare le nuove generazioni vorrebbero trovare negli store degli
schermi touch, vorrebbero conoscere le disponibilità delle taglie in
altri punti vendita".
"Il
tema della sostenibilitá è un valore anche per le nuove generazioni
che sono disposte a pagare di più quando fanno shopping, ma le
aziende devono comunicare in modo corretto" ha concluso
Andreetta.
Per
Maggiori Informazioni: www.fashionsummit.it