Per questa V edizione sono state ben 78 le prove a cronometro, tutte di notevole difficoltà tecnica e di tipologia: lunghe e corte, in linea e in piazzali, in salita e in discesa, alcune in curva e alcune nascoste, alcune “impossibili”, come quelle di Biassa e del Monte Serra, altre suggestive come quelle di Isola Santa e del Passo di Pradarena, o uniche come il gruppo di prove dedicate alla Brigata Folgore.
Le premiazioni si sono svolte a Reggio Emilia nella storica
Sala del Tricolore, dove nel 1797 fu adottata la bandiera nazionale. Sul terzo
gradino del podio della classifica finale assoluta sale l’equipaggio n° 5,
Fontanella Covelli su Ford B Roadster del 1933, il secondo posto va
all’equipaggio n° 15, Di Pietra - Di Pietra,
su Fiat 508 C del 1938, mentre si aggiudica la vittoria l’equipaggio n° 4
Vesco - Guerrini su FIAT Siata 514 MM del 1930, portando a casa un prestigioso
orologio Eberhard & Co “Tazio Nuvolari”. Per la classifica anteguerra incorona ancora una volta
l’equipaggio n° 4 Vesco-Guerrini su FIAT Siata 514 MM del 1930.
La classifica Auto Moderne vede primo l’equipaggio 105,
Materi-Mauro su Ferrari 550 Maranello del 1996. Prima Scuderia classificata è
il Classic Team Eberhard. La Coppa delle Dame va all’equipaggio numero 33,
Fanti-Vagliani, su Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1963.
La folta presenza straniera accende la sfida per le Coppe Internazionali
e per il prestigioso orologio Tazio Nuvolari messo in palio da Eberhard & Co
per il primo tra tutti gli equipaggi stranieri: l’equipaggio Australiano n° 39
Morcombe-Montalbetti, su Ermini Siluro 1100 del 1951. L’ambito e nuovo Trofeo
Tricolore, va all’equipaggio n° 15, Di Pietra-Di Pietra, su Fiat 508C del 1938,
che si aggiudica un orologio Champion V Eberhard & Co e un vessillo del
Primo Tricolore.
La classifica speciale per le prove di media vede in testa
l’equipaggio numero 6, Sisti-Gualandi su MG TB del 1938. Il premio gara d’Epoca
dedicato all’auto più elegante è invece andato all’equipaggio 14: Redaelli-Redaelli.
La V edizione di Terre di Canossa è stata caratterizzata dal 40% dei partecipanti
femminili, senza bisogno delle “quote rosa”
“Le auto storiche sono un patrimonio da preservare così
come lo è il nostro pianeta. - con queste parole il Presidente del Comitato
Organizzatore, Luigi Orlandini, spiega le ragioni di questa scelta - Se pure le
emissioni complessive di tutte le auto storiche “vere”, quelle che tanti
appassionati collezionisti portano a gare e raduni, sono del tutto irrilevanti
a livello planetario rispetto a quelle derivanti da trasporti, energia,
industria e allevamento, ci sembra giusto e doveroso fare la nostra parte per
l’ambiente in cui viviamo: i nostri equipaggi potranno così lasciare la traccia
delle proprie ruote sulle belle strade dell’Emilia e della Toscana, senza
lasciare traccia di emissioni dannose per il clima della nostra meravigliosa
Terra.”