lunedì 29 dicembre 2025

Gibellina: L’Arte come rinascita, Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026

Gibellina guarda al futuro partendo da una ferita. La città Siciliana, ricostruita dopo il devastante terremoto del 1968, è stata designata prima Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026, inaugurando un titolo inedito nel panorama culturale nazionale. Il programma, significativamente intitolato Portami il futuro, sarà inaugurato il 15 e 16 Gennaio 2026, in coincidenza simbolica con l’anniversario del sisma che cambiò per sempre il volto della Valle del Belìce




Promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e sostenuta da Regione Siciliana, Comune di Gibellina, Museo d’Arte Contemporanea Ludovico Corrao e Fondazione Orestiadi, l’iniziativa si configura come un grande laboratorio di rigenerazione culturale, sociale e urbana. La direzione artistica è affidata ad Andrea Cusumano, affiancato dai co-curatori Cristina Costanzo ed Enzo Fiammetta, con il coordinamento di Antonio Leone e il supporto di un ampio comitato curatoriale e scientifico che riunisce alcune delle voci più autorevoli dell’arte contemporanea italiana e internazionale.

Il progetto raccoglie e rinnova l’utopia di Ludovico Corrao, sindaco visionario che fece dell’arte lo strumento fondante della ricostruzione di Gibellina. Oggi quella visione si trasforma in un programma corale che intreccia arte, spazio pubblico e partecipazione collettiva, ridefinendo il concetto stesso di “capitale”: non centro di potere, ma luogo condiviso di produzione culturale e comunitaria.

Per tutto il 2026, Gibellina sarà animata da un fitto calendario di mostre, residenze artistiche, arti performative, progetti educativi, simposi e conferenze, articolati in cinque aree di intervento. L’arte viene intesa come bene comune e pratica sociale, capace di generare comunità, memoria e nuove prospettive di sviluppo.

Il programma espositivo diffuso coinvolgerà la città, i comuni della Valle del Belìce e l’intero territorio trapanese, attivando architetture simboliche e luoghi della memoria. Tra i protagonisti figurano artisti di rilievo Internazionale come Mona Hatoum, William Kentridge, Shirin Neshat, Adrian Paci, Masbedo, Liu Bolin, Richard Long, insieme a figure centrali della storia dell’arte Italiana, da Carla Accardi a Pietro Consagra, da Alighiero Boetti a Letizia Battaglia. Le mostre non saranno solo dispositivi di conservazione, ma strumenti per reinterpretare il presente a partire dalle tracce lasciate dall’arte sul territorio.

Grande attenzione è riservata alle residenze artistiche, pensate come processi di incontro e apprendimento reciproco tra artisti, cittadini, giovani, migranti e ricercatori. Le pratiche partecipative daranno vita a opere site-specific e interventi urbani, rafforzando il legame tra creazione artistica e costruzione di comunità.

Le arti performative - tra teatro, musica, cinema e performance - abiteranno spazi emblematici della città, mentre i programmi di educazione e partecipazione coinvolgeranno scuole e cittadini in laboratori, percorsi intergenerazionali, podcast e attività formative, trasformando la Capitale in un esercizio condiviso di cittadinanza culturale.

Gibellina diventerà inoltre un centro nevralgico del dibattito sulla contemporaneità, grazie a simposi e giornate di studio realizzati in collaborazione con università e istituti di ricerca italiani e internazionali. Un’occasione per riflettere sul ruolo trasformativo dell’arte nei processi di rigenerazione urbana e sociale, proponendo Gibellina come modello di riferimento.

Tra architetture iconiche, opere permanenti e paesaggi simbolici - dal Grande Cretto di Alberto Burri alla Fondazione Orestiadi, dalle chiese di Quaroni e Vigo alle piazze di Purini e Thermes - la città e il territorio del Belìce si trasformano in un museo a cielo aperto, dove memoria e sperimentazione convivono.

Portami il futuro non vuole essere una celebrazione effimera, ma un progetto generativo, capace di lasciare un’eredità duratura. Rafforzare la comunità, riattivare l’utopia culturale e orientare lo sguardo verso nuovi orizzonti condivisi: è in questa tensione che Gibellina -Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026 - afferma il proprio ruolo, dimostrando che il futuro può essere non solo immaginato, ma praticato attraverso l’arte.

Per Maggiori Informazioni: www.gibellina2026.it