Un trench impeccabile si accende di decori dorati che evocano foglie d’acanto o piumaggi fantastici; una gonna a matita severa è scolpita da un fregio che ricorda misteriose creature marine; un capo in organza prende vita da centinaia di frammenti di tessuto ripiegati come petali di fiori esotici o fronde di anemoni. La palette, tenue e impalpabile, rende omaggio alla musa della Collezione: Madame de Pompadour, regina indiscussa del Rococò.
Il riferimento non è soltanto estetico, ma anche filosofico. Lo scrittore Giapponese Novala Takemoto descrive il Rococò come “individualismo assoluto”, più vicino allo spirito punk che a un’epoca di frivolezze. Ed è proprio questa tensione a emergere nelle borse e nelle scarpe nere, nelle cinture che ricordano imbracature, nelle giacche e nei pantaloni a vita bassa: dettagli che ancorano la Collezione al presente, riflettendo ingegno e precisione.
Madame de Pompadour, donna straordinaria che seppe trasformare il proprio talento in potere e influenza, aleggia come presenza costante. Mecenate, attrice, collezionista e pioniera del gusto, la favorita del re fu anche sostenitrice della controversa Encyclopédie di Diderot, simbolo di un Illuminismo che voleva scuotere le convenzioni.
Il Rococò, con le sue asimmetrie e i rimandi naturali, riaffiora nelle stampe che popolano organze leggere: fauna e flora terrestri, marine e celesti, dipinte come in un moderno cabinet des curiosités. Con questa Collezione, Max Mara ribadisce una visione precisa: la forza risiede nella leggerezza, l’eleganza nella fantasia, il potere nella giocosità. Una dichiarazione di stile che guarda al passato per affermare il futuro.
Per Maggiori Informazioni: www.maxmara.com
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