Alessandro Dell’Acqua, Direttore Creativo di N21. “Ho affrontato il bon ton con il chiaro intento di distruggerlo e ho analizzato tutte le situazioni di costruzione che si presentavano nelle tecniche della Haute Couture del decennio 1980. È come se avessi affondato lo sguardo nelle immagini di una storia della moda che ripete sé stessa ma l’ho fatto riemergere pieno di lampi di luce nuova. Mi è nata una visione di erotismo nichilista che non deve richiedere un’autorizzazione per esprimersi e che ha in sé un pizzico di anarchia che sfocia in un senso di libertà. Ecco perché ho costruito look che nascono da abbinamenti inusuali utilizzando soluzioni basiche su soluzioni che esprimono una ricerca di immagini inconsuete capaci di riflettere situazioni non viste. Utilizzando una tecnica da Atelier, sono riuscito anche a ottenere una costruzione di dettagli che fanno risultare alcune proporzioni un po’ sbagliate”.
Un
tailleur in panno nero tagliato al vivo e ricamato con cristalli e
jais è il punto di partenza per gli altri capi che ripensano sé
stessi utilizzando tagli e proporzioni. Le gonne e gli abiti sono
costruiti con pannelli aperti, prevedono sottovesti o anche nude Look
sviluppando un’anarchia perfino nel non volere nascondere
l’evidente distacco dalle regole. I maglioni sono in marabu, come
le stole che si sovrappongono ai cappotti in lana bouclé dal taglio
maschile che si appoggiano su camicie in crêpe de Chine e su gonne
in paillettes con fiori applicati. Gli abiti sono realizzati in
chiffon sono trasparenti e aperti sui lati e dialogano con altri
abiti bustier in panno neoprenato e con le piccole giacche in pelle
doppiata con neoprene oppure con le gonne a pieghe che si muovono
come kilt aperti sui lati. Altri abiti in tulle ricamato con i
cristalli sono costruiti come scapolari da appoggiare sulle
sottovesti o sulla pelle nuda mentre i maglioni in lana lavorati con
la tecnica «norvegese» arrivano accompagnati da gonne in paillettes
prima di cedere il passo a tailleur in lana bouclé in rosso e nero.
Abiti semplici, tagliati ad «A» con la scollatura chiusa da
un fiocco che, come quello che si appoggia sull’abito da Cocktail,
non è un fiocco lezioso ma quasi severo perché costruito con una
geometria regolare. E i cappotti in eco pelliccia di leopardo o, con
un effetto molto naturale, con l’animalier preso in prestito dal
manto dello scoiattolo che si abbinano a guanti in pelle rossa e che
coprono abiti corti, neri e in crêpe de Chine con gli orli ricamati.
Gli accessori sono essenziali in linea con la Collezione. Le scarpe partono da una Slingback con ricami di cristalli e stringhe che abbracciano la tomaia come se fosse un bustier. Per sottolineare l’immagine anarchica, a questo modello iper-femminile si alleano le allacciate «maschili» con i ricami in cristalli staccabili e con le stringhe che attraversano la suola e si chiudono sulla tomaia. Nuovi colori e proporzioni per la borsa bauletto «Malibu» mentre la «Jeanne» acquisisce la luminosità dei ricami in cristallo.
Per Maggiori Informazioni: www.numeroventuno.com
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