E' stata ufficialmente inaugurata la XXV° edizione di Arte al Centro, la rassegna di mostre, incontri e seminari che raccontano pratiche artistiche di trasformazione dei contesti sociali in cui si sviluppano, realizzate da Cittadellarte e dalla sua rete Internazionale.
L'arte al centro di processi di cambiamento sociale fondati sulla responsabilità? Per esplorare questa domanda e le possibili risposte, Cittadellarte dal 1998 organizza Arte al Centro, una rassegna di mostre, performance e incontri che raccontano pratiche artistiche di trasformazione in senso di responsabilità dei contesti sociali in cui si sviluppano.
FASHION
TO RECONNECT
Mostra
a cura di Tiziano Guardini
Con
il patrocinio di Camera Nazionale Moda Italiana
Designer e Brand: Andres Caballero, Ascend Beyond, Bav Tailor, Blandi, Blue of a Kind, Cavia, Endelea, Fade out Label, Flavia La Rocca, Florania, Francesco Murano, Gilberto Calzolari, Ilaria Bellomo, Made for a woman, Maison Apnoea, Marcello Pipitone, Michele Chiocciolini, Oh Carla, Pairi Daeza, Sake – Eco, Silvia Giovanardi Spaccio, Tiziano Guardini, Yekaterina Ivankova
Special
Guests:
Giorgio
Armani, Diesel, Missoni, Pietra Pistoletto, Vivienne Westwood.
Primi designer di Cittadellarte Fashion B.E.S.T.: Sandra Buckland, Marco de Vincenzo, Mark Fast, Mary Katranzou
FASHION TO RECONNECT è ispirata al nuovo equilibrio dinamico del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto e propone abiti e oggetti moda come opere d'arte, che diventano strumento di sensibilizzazione per un cambiamento sociale responsabile. Designer, imprenditori, brand e artisti si riconnettono con la natura per creare un rapporto armonico, dove la scelta dei materiali, dei processi e il cambio di percezione della creazione stessa diventano il traino di una trasformazione virtuosa della moda. I pezzi in mostra sono selezionati da Cittadellarte Fashion B.E.S.T., in collaborazione con Camera Nazionale Moda Italiana e con la curatela di Tiziano Guardini (designer parte del collettivo di Fashion B.E.S.T.).
“Non solo una selezione di pezzi unici, accompagnati da un certificato di autenticità come opere d'arte: in Fashion to Reconnect i designer/artisti diventano sensibili creatori di una nuova civiltà in cui il dialogo tra opposti e tra specie diverse sono la base per la creazione e ci invitano ad un viaggio meditativo verso l’abito come prima casa da abitare, la casa scelta in cui sentirsi riconnessi” Tiziano Guardini.
Fashion B.E.S.T. riunisce in un polo Internazionale Fashion Designer, Brand, aziende, manufatturiere, istituzioni, sviluppando connessioni, ricerca innovativa, condivisione di conoscenze e scambio di esperienze culturali. La piattaforma è pensata anche per artisti, designer, che possono vivere l’esperienza formativa di un atelier di moda contemporanea impegnata in un ruolo di responsabilità sociale attraverso la pratica della sostenibilità. Dal 2014 Fashion B.E.S.T. collabora anche con le Nazioni Unite ed in particolare con UNECE (Commissione economica delle nazioni Unite) ad un progetto di Trasparenza-Tracciabilità-Circolarità della filiera tessile attraverso progetti pilota con i Brand, assumendosi la propria “Sustainability Pledge” e supportando i 17 obbiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite
Michelle Yeoh - Fashion for Forest “videoinstallazione”
Un progetto di: UNECE/FAO forest and Timber Section and United Nation Television (Geneva) - in collaborazione con United Nation Development Program.
Fashion For Planet Open Parliament “videoinstallazione”
Un progetto di: Cittadellarte e Cittadellarte Fashion B.E.S.T. - in collaborazione con Camera Nazionale Moda Italiana
Junk – armadi pieni
Un viaggio in tre continenti per svelare il reale impatto del nostro guardaroba sul pianeta una co produzione di Will Media e Sky con Matteo Ward
CIRCULART
3.0
A
cura di Fashion B.E.S.T. e UNIDEE Residency Programs
Artisti: Augustina Bottoni, Lucia Chain, Huge Sillytoe, Rebecca Sforzani storytelling di Matteo Ward
L'arte si incontra con la moda sostenibile nella terza edizione del progetto “CirculART”, l’iniziativa che vede aziende, artisti e fashion designer insieme a Cittadellarte-Fondazione Pistoletto per dimostrare come, tramite un’accurata scelta dei materiali e delle filiere di approvvigionamento sostenibili, si possano esplorare nuove forme di equilibrio produttivo, progettuale e di condivisione. Tre i concetti chiave alla base della circolarità della moda sostenibile e di questa iniziativa: Reduce - ridurre i consumi di materia prima, Reuse - riutilizzo delle materie prime e Recycling - la rigenerazione. La collaborazione con Matteo Ward punta a ricostruire la supply chain delle opere d’arte, evidenziando non solo la provenienza delle materie prime - recuperate delle 13 aziende partner - ma anche delle idee, dei ricordi e delle visioni che hanno alimentato la ricerca artistica dei 4 CirculArtist. L’obiettivo è provare a dare una forma visiva all’idea progettuale di ognuno dei lavori presentati e ispirare l’immaginazione di filiere alternative, circolari e fluide dove la sintesi tra il mondo della moda e dell’arte è protagonista.
Assembly For Regeneration di Agustina Bottoni
Assembly for Regeneration è uno spazio comune realizzato con materiali tessili per riflettere su modi alternativi e più sani di produrre e consumare. In un sistema in cui la maggior parte dei consumatori ignora come sono fatte le cose o da dove provengono, questa installazione ci ricorda che i vestiti e gli oggetti per la casa sono modellati dalle persone con materiali e processi che hanno una storia, oltre che un impatto ambientale e sociale
ReBeLsTrAnDs (ReB; eLsTr; AnDs) di Huge Sillytoe
Rebel strands - Fili Ribelli - sono le strisce, i brandelli, le schegge di materiale che rifiutano di conformarsi ai processi meccanici a cui si tenta di sottoporli. Fili Ribelli rappresentano la resistenza all'essere inghiottiti dai processi di produzione industriale attualmente dominanti all'interno del capitalismo globale, dalla logica della produzione e dei profitti infiniti in continua crescita su un pianeta che invece è finito.
Memories of a precipitous future di Lucia Chain
Ispirata dai cerchi imperfetti creati dai moti dell’acqua che l’artista visualizza come miraggi, mentre si immagina un futuro senza acqua e si aggrappa al ricordo e alla nostalgia di una tempesta per sopravvivere.
Che non siano solo macchinari di Rebecca Sforzani
una riflessione sul tema del lavoro scaturita dall'osservazione di una serie di divise storiche e dall’interesse nel connettere passato e futuro, ricordi e aspettative di chi vive il mondo del tessile dall'interno. Le sagome che compongono l'opera, realizzate con gli scarti delle stesse aziende che rappresentano, impersonificano le diverse figure coinvolte durante il processo.
Una coralità di voci per far riaffiorare una molteplicità di punti di vista, una narrazione di professionisti e professioniste per disegnare uno spaccato dell'industria tessile in Italia oggi.
Aziende Partner: Achille Pinto S.p.a, Albini Group, Erica Industria Tessile S.p.A.,Filatura Astro Srl, G2B Srl, Lampo by Ditta Giovanni Lanfranchi S.p.A.,Lanificio Fratelli Cerruti, Lenzing, Milior s.a.s. Officina+39, Tessuti di Sondrio, Tintoria Emiliana Srl, Zegna Baruffa Lane Borgosesia
THE GOLDEN AGE + SPLENDORE NEOLITICO
Installazione e performance (con strumenti realizzati dall’artista) di Matteo Nasini a cura di Gabi Scardi
The Golden Age di Matteo Nasini è un’installazione ideata per gli spazi della Fondazione Pistoletto, in occasione di Woolscape. È composta da una struttura di fili tesi a definire uno spazio al centro del quale si trova un arazzo di grandi dimensioni, raffigurante un paesaggio vulcanico. I coni si innalzano tra mare e cielo, dando adito a una visione di bellezza e di meraviglia. Ma se la lana con cui l’opera è stata realizzata ispira un senso di familiarità, i colori dell’immagine sono fin troppo accesi. Il mare blu è luminoso, il cielo è tinto di giallo, rosse sono le fiamme che i vulcani più alti stanno eruttando. L'insieme suggerisce un’energia potente, non facile da affrontare; e infatti risulta estraneo, addirittura perturbante: questo mondo è chiaramente animato da forze soverchianti. Ogni parvenza di normalità collassa infine di fronte al paradosso di due soli che splendono nello stesso cielo. È l’impensabile.
Così l’immagine, in cui si manifesta l’ansia dovuta al cambiamento climatico, si offre come allarmata proiezione di un futuro imprevedibile.
All’installazione si accompagna, il giorno dell’inaugurazione, la performance sonora Splendore Neolitico, realizzata con strumenti musicali che evocano ossa di animali. L’artista li ha creati ispirandosi a un mondo ancestrale. Il loro suono è primordiale.
Il sonoro è riattivabile da parte dei visitatori lungo tutto l’arco della mostra, e fruibile grazie a una serie di scranni messi a loro disposizione.
La visita alla mostra costituisce così anche una situazione atta a un momento di riflessione; un’occasione in cui attivare un pensiero propositivo, progettuale, rispetto al tema del paesaggio troppo spesso interpretato solo come una commodity a disposizione. L’esistenza umana deve potersi svolgere in una delicata reciprocità con il mondo intorno. Solo questo può contribuire a ristabilire il necessario equilibrio. Nell’ambito di WOOLSCAPE, un progetto di DocBi, Fatti ad arte, Cittadellarte, Viaggiemiraggi; con il sostegno di: Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRB
Il progetto è realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando «In luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori» della Missione Creare attrattività dell’Obiettivo Cultura, che mira alla valorizzazione culturale e creativa dei territori di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta rendendoli più fruibili e attrattivi per le persone che li abitano e per i turisti, in una prospettiva di sviluppo sostenibile sia sociale sia economico.
/pàs·so/
Installazione
immersiva di Ginevra Naldini e Marco Isaias Bertoglio
/pàs·so/ è un’installazione sonora composta da una pedana acustica, un paesaggio sonoro e un documentario. L’installazione è uno strumento laboratoriale interattivo che indaga il rapporto tra il corpo, il suono e il territorio. Questo avviene attraverso il contatto. L’atto quotidiano del camminare, scandito dal passo, facilita questa relazione che viene mediata dal suono. Qui la nostra impronta acustica si rende percepibile e il suono ci appare così materiale, anch’esso costituente e fattore di trasformazione del paesaggio che abitiamo.
nell’ambito di WOOLSCAPE, un progetto di DocBi, Fatti ad arte, Cittadellarte, Viaggiemiraggi; con il sostegno di: Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRB
UN
FILO PER DUE
Mostra
in collaborazione con Woolbridge Gallery
Artisti: Zheng Guogu e Ghada Amer
Anche quest’anno visitando la Galleria Woolbridge, a quattro passi da Cittadellarte, sono stato attratto da alcune opere esposte negli ampi spazi dell’ex opificio laniero Pria, anch’esso attualmente dedicato all’arte. Proprio in omaggio al vicinato dei due luoghi Woolbridge e Cittadellarte ho chiesto di poter presentare nella rassegna di ARTE AL CENTRO 2023 due opere realizzate da due artisti che mi hanno attratto.
L’opera di Ghada Amer “Senza Titolo” è stata realizzata nel 1998. Si tratta di una tela di colore giallo ricamata con filo marrone, il soggetto del quadro è figurativo ed esprime la libertà della donna in una società in cui la morale è dettata e imposta rigidamente attraverso la politica. La femminilità è raccontata senza pudore moralistico. È così che l’artista si riappropria della naturalezza dell’essere e del comportamento. La tecnica usata non è quella del dipingere ma del cucire: una manualità che, anch’essa proviene, dalla tradizione. Il ricamo marrone è perfettamente compiuto, ma il filo è sempre interrotto e lasciato visibilmente cadere libero mentre il disegno continua con un nuovo filo dello stesso colore introdotto nell’ago. È il senso della vita che muta nel continuo procedere.
L’opera “Untitled” di Zheng Guogu, realizzata nel 2007 analizza l’aspetto che la cultura occidentale e le tecnologie digitali hanno all’interno della vita cinese e delle sue tradizioni. L’opera consiste in una tela blu con ricami oro e si presenta come un arazzo. Sul fondo blu i fili d’oro disegnano precisi riquadri, e ciascuno di essi contiene uno o più messaggi tipici di quelli usati tra i giovani cinesi per intendersi cripticamente.
Il trasferimento della tecnologia in arte attraverso il filo d’oro del pensiero è significativo dell’assunzione di libertà personale e di responsabilità sociale. Il filo da ricamo unisce queste due opere con significati tanto artistico-socioculturali quanto sociopolitici. “ (Michelangelo Pistoletto)
FLAGS
- Le Bandiere del Terzo Paradiso
Installazione a
cura di Uffici Arte e Terzo Paradiso coordinamento
di Francesco Saverio Teruzzi e Andrea Abate
240
bandiere per 250 Ambasciatori del Terzo Paradiso. Dal 21 Dicembre
2012 gli Ambasciatori del Terzo Paradiso rappresentano un futuro
possibile che essi stessi contribuiscono a realizzare, un cambio di
prospettiva per una trasformazione della società in
senso responsabile e sostenibile. Operano nei
loro territori in oltre 50 Paesi del mondo come Attori di una
co-creazione di processi propositivi
democratici attraverso l’autorialità del fare, sviluppando l’Arte
della Demopraxia. Sono Attivatori della formula trinamica ideata da
Michelangelo Pistoletto che rappresenta la
ricerca dell’equilibrio e dell’armonia sulla base del confronto
e del concetto di "pace preventiva".
Accademia
Unidee Project Room
A cura di Accademia Unidee
Gli spazi dell’Universario, pensati da Michelangelo come un Atlante visivo della Formula della Creazione, sono anche gli spazi dell’accademia Unidee, in cui studenti e studentesse imparano come l’arte possa essere strumento di trasformazione della società e come la moda possa essere sostenibile. Nei video, nei lavori in-progress, nelle sperimentazioni e negli stessi spazi, tutto questo è visibile come in un unico grande laboratorio collettivo di apprendimento, che poi è la vita quotidiana dell’accademia stessa.
“BIELLA
CITTA’ ARCIPELAGO. Nuove installazioni e Osservatorio biellese
sull’acqua”
Mostra
e progetto di ricerca a cura di Cittadellarte (coordinamento Paolo
Naldini, collaborazioni: Elisa Gilardino, Andrea Trivero, Tancredi
Pino). Con
il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Fondazione
CRT, in sinergia con Biella Città Creativa Unesco.
Creare connessioni e valorizzare le buone pratiche sono gli obiettivi principali del progetto Biella Città Arcipelago. Tra i nuovi allestimenti viene proposta un’installazione immersiva realizzata dall’ information designer Alessia Musìo che offre ai visitatori una panoramica realizzata attraverso infografiche che raccontano lo stato di fatto dei progetti territoriali.
Inaugurerà
anche l’Osservatorio Biellese sull’acqua, un ambiente immersivo
sul tema dell’acqua e della sua salute, con un’installazione site
specific realizzata
da Max Casacci per Cittadellarte.
Ponendo particolare
attenzione agli obiettivi 4 e 14 dell’Agenda 2030 delle Nazioni
Unite, nell’ambito del tavolo Acqua, è nato l’“Osservatorio
Biellese sull’acqua”, grazie al contributo di Fondazione Cassa di
Risparmio di Biella. Grazie alla collaborazione di Asl Biella,
Cordar, CRAB, Associazione Tessile e Salute e Arpa Piemonte si è
costituito un gruppo di professionisti del settore. I dati forniti
dal board di esperti sono stati rielaborati e presentati al pubblico
tramite l’infografica realizzata dall’information Designer Alessia Musìo. L’installazione permette al pubblico
di porre l’attenzione sull’importanza dell’uso consapevole
dell’acqua, sullo stato ambientale dei corpi idrici e sulle
procedure di analisi delle acque.
Si aggiunge inoltre una video installazione “Racconti dall’Arcipelago” - a cura di Andrea Battagin, Luca Deias ed Elisa Gilardino - che racconta attraverso quindici video interviste la testimonianza diretta di alcune delle 120 realtà censite finora nella mappatura. Viene inoltre presentato il racconto fotografico degli eventi e gruppi di lavoro che hanno animato e reso partecipativo lo spazio negli ultimi 8 mesi.
Per Maggiori Informazioni: www.cittadellarte.it
© Ph Agenzia Book Fashion - Dario Raimondi