La realtà occidentale che Romeo Gigli ha incastonato la sua ineguagliabile celebrità autoriale nel mosaico della moda grazie alla perseveranza di una lucida visione: rara alchimia di pensiero metodico e poetica intuizione che lo guidò nella formidabile impresa di porsi oltre la corrente estetica dominante, per dipanare la sua strada di stile in guizzi tra mondi materici e immaginifici lontani tramutati in mirabili capolavori di bellezza sartoriale.
Nella Collezione A/I 2022-23 la leggenda sfiora la realtà in una carezza concettuale che diviene fusione, fino a sublimarsi nella realizzazione. Il team creativo riavvolge la storia del Brand, risale alle origini di Romeo Gigli, ne scandaglia l’indole creativa e trova l’ispirazione nello spirito di brillante esuberanza che alle fondamenta del successo mise la forza di un’idea di rivoluzione: sciogliere i cardini della destrutturazione giapponese che tanto conquistava il gusto, e trattenerne solo la suggestione formale in cui lasciar scorrere emozioni e contaminazioni raccolte in viaggi nelle amate terre nordafricane. Ecco si svela l’affinità che giace nell’ideazione della Collezione: l’istinto alla trasversalità, che fu la spinta al nuoto della leggendaria carpa Koi, che è il fuoco della scintilla di genio in Romeo Gigli. Un cuore che pulsa d’anticonformismo: l’ardore di andar controcorrente.
Più che lavorazione, è un’opera d’ingegnosa sperimentazione la pratica riservata al poliestere riciclato da cui si genera lo stupore di indossare la pelle del drago: merito della fiamma di uno scaldino il cui calore rigonfia la superficie del tessuto, la brucia e l’arriccia in una goffratura evocativa che richiama la leggenda. Un colpo di scena tessile interpretato dal maxi-piumino Bekko, nella morbida confortevolezza che lo rende leggero e caldo nonostante la struttura ricca; operazione che si ripete altrove, come nella giacca Shirudo, a cui dona un impercettibile effetto rilievo; nella gonna Cheri dove amplifica lo spacco sensuale; nel pantalone Kurayami a cui enfatizza l’apparenza gonfia; fin a ridisegnare il micro-gilet Cherireddo.
Ogni dettaglio racconta l’essenza di stile di Romeo Gigli: l’abbottonatura sul punto-cuore delle giacche, il pantalone dall’appiombo morbido e ampio che sfuma i gender, gli strati sovrapposti che gonfiano il bozzolo della gonna Mayu, i petali di Hanabira pronti a schiudere la corolla; il sentimento per il colore, che narra nella palette le intense cromie della carpa Koi.
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Informazioni: www.romeogigli.it