Il progetto è stato elaborato in collaborazione con l’Archivio Luigi Pericle e il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona. A circa 20 Anni dalla morte di Pericle, l’esposizione ripercorre il lavoro di ricerca artistica e spirituale di Pericle grazie a un’accurata selezione di dipinti, disegni, schizzi, documenti e scritti. Luigi Pericle nasce a Basilea il 22 Giugno 1916 con il nome di Pericle Luigi Giovannetti. Fin da giovane si avvicina alla pittura, frequentando una scuola d’arte che però presto abbandona, in disaccordo con i metodi d’insegnamento.
Durante la sua giovinezza si occupa di filosofia antica e di religioni dell’Estremo Oriente, divenendo con gli anni un conoscitore del Buddismo Zen, del mondo spirituale dell'antico Egitto e della teosofia. Dopo aver raggiunto la notorietà come pittore, Pericle si trasferisce ad Ascona con sua moglie: qui lavora in larga misura in solitudine, dedicando svariati studi al genius loci: l’eredità delle tradizioni spirituali del Monte Verità. Sul patrimonio artistico di Luigi Pericle, salvato dall’oblio grazie al caso, si incentra oggi un progetto di ricerca, restauro, conservazione e catalogazione, gestito dall’associazione no profit "Archivio Luigi Pericle" di Ascona.
L’esposizione
del MASI a Palazzo Reali si articola in cinque sezioni, che delineano
l’orizzonte spirituale e artistico di Luigi Pericle.
Si riaccendono i riflettori su un
artista che certo studia il passato, ma è rigorosamente
contemporaneo nella sua pittura, e nel suo vocabolario si dimostra
all’altezza dell’astrazione lirica
della seconda École
de Paris e dell’arte informale.
Molteplici sono le suggestioni di
artisti quali Jean Dubuffet, Henri Michaux, Hans Hartung, Pierre
Soulages, Maria Helena Vieira da Silva, Julius Bissier e altri che si
bilanciano in una sintesi artistica estremamente individuale; in
particolare i disegni a china raggiungono un grado virtuosistico di
profondità meditativa.
L’esposizione documenta anche il contesto spirituale dell’arte di Luigi Pericle, i suoi studi di calligrafia, astrologia, teosofia, filosofia Zen, ma anche del canone universale della storia dell’arte. Le sue approfondite analisi trovano immediata attuazione nei dipinti e nelle chine esposti, e riconducono alle riflessioni, centrali nel lavoro dell’artista, su divenire e scorrere del tempo, forma e metamorfosi, materialità e spiritualità.
Per
Maggiori Informazioni: www.masilugano.ch