
Definire
delle nuove categorie e riflettere sull’incessante evoluzione dei
tempi, ha caratterizzato, sin dal primo giorno, il percorso compiuto
dal Direttore Artistico Alessandro Sartori nel mondo Zegna:
discostarsi dalla formalità più assoluta, ma non da una
sartorialità riflessiva, per scrivere una nuova grammatica dello
stile.
Il (RE)SET è appena iniziato e crea un movimento fluido che fonde pubblico e privato e i relativi spazi, sia all’interno che all’esterno, in cui relax, vita privata e lavoro collidono, spesso in un’unica attività e in una estetica univoca.
“Stiamo tutti vivendo una realtà diversa caratterizzata da nuove esigenze che ci portano verso una forma mai vista prima in termini di stili di vita e attitudini. È esattamente in un momento come questo, in cui tutto viene messo in discussione, che noi di Zegna abbiamo deciso di fare un (RE)SET e guardare alle origini per reinterpretare i nostri codici stilistici al fine di riconcepire lo stile dell’uomo contemporaneo. Il nostro pubblico e privato si fondono e danno vita ad un nuovo modo di vestire, in cui comfort e stile si integrano per creare una nuova estetica”, dice Alessandro Sartori.
La nuova Collezione A/I 2021-22 segue un passo continuo. Una nuova e variegata generazione di tessuti in jersey prende il centro della scena nel guardaroba maschile di Zegna. Le forme sono fluide, confortevoli e versatili. In perfetta armonia con uno stile di vita che fonde indoor e outdoor, i codici dell’abbigliamento da casa - i colli a scialle, la generosità di una robe de chambre con cintura, la disinvoltura dei track pants e la comodità delle pantofole in jersey cucite a mano - ridisegnano il nuovo concetto di formale. Gli elementi originali assolvono a nuove funzioni in uno scambio di forme, pesi e materiali: le giacche da lavoro in cashmere, annodate come accappatoi, diventano capi sportivi; i completi ibridi sono in cashmere double; le maglie inedite sostituiscono le camicie; i nuovi pullover in cashmere infeltrito sono lavorati a tricot, oppure, realizzati in pelle, vengono indossati come outerwear; i pantaloni e le giacche sono in shearling. Anche le borse, simbolo dell’accessorio da lavoro per l’uomo, sono decostruite.
Confort e personalità sono le parole d’ordine: l’abito reimmaginato, morbido o con taglio vivo, non è un’uniforme, ma un modo per essere se stessi. Può essere duttile e anche realizzato interamente in cashmere tricot o jacquard, ed è indossato con dolcevita ampi o pullover con zip invece che con una camicia. I volumi sono rilassati per le giacche e le giacche-camicia abbinate a pantaloni lunghi, per i soprabiti con cintura, i blouson e i maglioni double front.
Il progresso è sancito da uno schema cromatico che parte con note di bianco stella alpina, beige foglie autunnali, verde felce e arriva al grigio fumo, nero intenso, fango foresta e ad improvvisi accenti di arancione. La generale solidità della palette viene interotta dai giochi di pied de poule volutamente inesatti, dagli jacquard optical e dalle righe diagonali all over.
Gli scorci di una metropoli e gli interni di un edificio ideale scorrono dolcemente mentre i modelli attraversano stanze, percorsi e ambienti finché il (RE)SET non rivela finalmente il suo metasignificato: in realtà il set è il luogo teatrale dove avvengono le riprese.
Per
Maggiori Informazioni: www.zegna.com


