E'
stata inaugurata recentemente la mostra “Dopo Caravaggio. Il
seicento napoletano nelle collezioni di Palazzo Pretorio e della
Fondazione de Vito” organizzata dal Comune di Prato, insieme alla
Fondazione De Vito a cura di Nadia Bastogi e Rita Iacopino,
in programma al Museo di Palazzo Pretorio fino al 13
Aprile 2020.
Dipinti “mai visti” della Fondazione de Vito insieme alle tele più suggestive del 600' del Museo di Palazzo Pretorio danno vita ad un percorso espositivo che vuole raccontare l’impatto determinante della pittura di Caravaggio su alcune delle personalità più rilevanti della scena artistica partenopea nel XVII Secolo, attraverso una scelta di opere di grande qualità delle due Collezioni.
Il
periodo preso in considerazione per realizzare questa mostra è
quello del “dopo Caravaggio”, dagli inizi del naturalismo Napoletano, che ha in Battistello il primo e più coerente interprete
e trova un impulso determinante nella presenza a Napoli dal 1616
dello spagnolo Jusepe de Ribera, per giungere, attraverso le
declinazioni aggiornate sul classicismo romano bolognese e sulle
correnti pittoriche neovenete di artisti come Massimo Stanzione e
Bernardo Cavallino, a Mattia Preti, protagonista della scena
artistica partenopea di metà secolo insieme a Luca Giordano. Sulle
loro opere, già improntate al linguaggio barocco, matureranno ormai
alle soglie del Settecento artisti come Nicola Malinconico, con il
quale si chiude il percorso.
“Non
si tratta, tuttavia, di
un’esposizione sulla pittura
napoletana del Seicento.
L’intento della mostra è,
invece, quello di far
dialogare una scelta di
opere provenienti da due
collezioni, quella del
Museo di Palazzo Pretorio
di Prato, che conserva uno
dei nuclei più importanti
di dipinti del Seicento
napoletano in Toscana, e
quella della Fondazione Giuseppe
e Margaret De Vito
per la Storia dell’Arte
Moderna a Napoli, che
si configura per qualità
e interesse storico come una delle più notevoli collezioni
private di pittura napoletana del secolo in questione”,
spiegano le curatrici Nadia Bastogi e Rita Iacopino.
La
raccolta è stata costituita a partire dagli Anni' 70 del Novecento
grazie all’Ing. Giuseppe De Vito, collezionista e studioso del
periodo d’oro della pittura partenopea e fondatore del periodico
“Ricerche sul ‘600 napoletano”; essa, raccolta nella sua
residenza milanese, è attualmente conservata nella Villa di Olmo,
presso Vaglia (Firenze), sede della Fondazione da lui istituita nel
2011 per promuovere gli studi sull’arte moderna a Napoli.
Il
tema del collezionismo si configura, dunque, come centrale
nell’esposizione, dove la raccolta pubblica e quella privata, pur
formatesi con modalità e in tempi diversi, raccontano storie di
mecenatismo e di passione per l’arte del Seicento.
Per
Maggiori Informazioni: www.palazzopretorio.prato.it
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