Uno
spettacolo decisamente caleidoscopico e coinvolgente per la moda
milanese: Mad Mood abbina trasgressione e Glamour in una serata
da record: non solo ospiti famosi ma anche stilisti
coraggiosi nel proporre Collezioni che trovano il giusto
equilibrio fra trasgressione e Glamour.
Nella prestigiosa cornice del Magna Pars Suite di Milano ha visto la prima volta in passerella Taina Gravier, figlia decenne della ex top model Valeria Mazza: il pubblico presente in sala ha potuto gustare questa “prima” di tutto rispetto all'interno della Milano Fashion Week, nell'ambito della Collezione presentata dalla giovanissima stilista kazaka Roni.
Tante
emozioni, e cinque sensi in evidenza quindi: la V° edizione di
questo evento moda organizzato da Mad Mood, uno dei format più
audaci e particolari, ideato da Marianna Miceli, ha previsto
come unico elemento illuminato la passerella: la sfilata ha
presentato il Lifestyle Internazionale raccontando territori
e culture provenienti da tutto il mondo attraverso la moda e le
Collezioni di stilisti Internazionali: dal Marocco all'Arabia
Saudita, dall'India alla Russia senza dimenticare lo stile
Italiano che è stato immancabilmente protagonista. Nella
prima parte della serata il pubblico ha potuto ammirare lo stile
barocco di Isabella Di Matteo, il fascino delle creazioni della
stilista marocchina Imane Tafqaoui con il suo brandImen.
Lo
stilista kazako Aidar Khan con la sua luminosa kids
collection ed i suoi capi fascinosi ed infine Ferdinand, che con
la sua Collezione “White Pearl” ha riportato in passerella la
modella e show girl Nina Moric. Da notare in questo primo blocco
la Collezione della stilista saudita Saja Alyousef proprietaria
del marchio Sajas, primo Brand di Lusso Saudita, che ha
portato in passerella i suoi modelli di ispirazione sahariana. La
sfilata ha poi messo in evidenza il talento di Marta
Lanzillotta con la sua griffe MaDamm e la sua
Collezione Corte del Peccato, gli accessori donna e i
colori di Valeria Cataudella, lo stile uzbeko
orientaleggiante di Anor ed infine la trasgressione e
l'aggressività della Collezione firmata da Dimitar Dradi: il
giovane Designer Italo-Bulgaro ha portato in passerella “Deformed
Reality”, un inno audace alla diversità in un contesto dark.
L'ultima
parte della Kermesse ha visto in passerella l'eleganza della
kirgyza Tatyana Vorotnikova, lo stile ricercato
dell'Indiano Natty Garb, il Brand Diamond
Couture dell'Istituto Cordella con le sue spose. E
poi la stilista pugliese Carmen Clemente che ha
portato in passerella la donna guerriera impegnata nel sociale
e Michele Casto con le sue creazioni.