lunedì 11 marzo 2019

#MFW: Mad Mood A/I 2019-20

Uno spettacolo decisamente caleidoscopico e coinvolgente per la moda milanese: Mad Mood abbina trasgressione e Glamour in una serata da record: non solo ospiti famosi ma anche stilisti coraggiosi nel proporre Collezioni che trovano il giusto equilibrio fra trasgressione e Glamour.

Nella prestigiosa cornice del Magna Pars Suite di Milano ha visto la prima volta in passerella Taina Gravier, figlia decenne della ex top model Valeria Mazza: il pubblico presente in sala ha potuto gustare questa “prima” di tutto rispetto all'interno della Milano Fashion Week, nell'ambito della Collezione presentata dalla giovanissima stilista kazaka Roni.


Tante emozioni, e cinque sensi in evidenza quindi: la  edizione di questo evento moda organizzato da Mad Mood, uno dei format più audaci e particolari, ideato da Marianna Miceli, ha previsto come unico elemento illuminato la passerella: la sfilata ha presentato il Lifestyle Internazionale raccontando territori e culture provenienti da tutto il mondo attraverso la moda e le Collezioni di stilisti Internazionali: dal Marocco all'Arabia Saudita, dall'India alla Russia senza dimenticare lo stile Italiano che è stato immancabilmente protagonista. Nella prima parte della serata il pubblico ha potuto ammirare lo stile barocco di Isabella Di Matteo, il fascino delle creazioni della stilista marocchina Imane Tafqaoui con il suo brandImen.

Lo stilista kazako Aidar Khan con la sua luminosa kids collection ed i suoi capi fascinosi ed infine Ferdinand, che con la sua Collezione “White Pearl” ha riportato in passerella la modella e show girl Nina Moric. Da notare in questo primo blocco la Collezione della stilista saudita Saja Alyousef proprietaria del marchio Sajas, primo Brand di Lusso Saudita, che ha portato in passerella i suoi modelli di ispirazione sahariana. La sfilata ha poi messo in evidenza il talento di Marta Lanzillotta con la sua griffe MaDamm e la sua Collezione Corte del Peccato, gli accessori donna e i colori di Valeria Cataudella, lo stile uzbeko orientaleggiante di Anor ed infine la trasgressione e l'aggressività della Collezione firmata da Dimitar Dradi: il giovane Designer Italo-Bulgaro ha portato in passerella “Deformed Reality”, un inno audace alla diversità in un contesto dark.

L'ultima parte della Kermesse ha visto in passerella l'eleganza della kirgyza Tatyana Vorotnikova, lo stile ricercato dell'Indiano Natty Garb, il Brand Diamond Couture dell'Istituto Cordella con le sue spose. E poi la stilista pugliese Carmen Clemente che ha portato in passerella la donna guerriera impegnata nel sociale e Michele Casto con le sue creazioni.

Per Maggiori Informazioni: www.madmood.it