In
occasione di Milano Moda Donna, Arthur Arbesser presenta la sua
nuova Collezione P/E 2019.
Mostrare l’opera e insieme svelarne il processo, chiarendo i metodi che trasformano le idee in oggetti. Da un lato, il calcolo e la geometria perfetta delle sperimentazioni grafiche della tradizione viennese di inizio secolo, così legate alla storia personale del Designer; dall’altro, i lavori di Fausto Melotti, scultore Italiano che attraverso piccole operazioni artistiche indaga l’umanità e i suoi grandi temi, inserendo le sue figure esili in uno spazio scenico altrettanto sottile, governato da regole matematiche negate e ritmi musicali eterogenei.
Abiti
sono come invenzioni ritmiche, ora composte ora sincopate, ma sempre
lievi, mai a corto di fiato. Proporzioni
intatte, che emergono però dalla scomposizione delle forme classiche
degli abiti e dalla loro ricostruzione. Melotti riecheggia anche
nella ricerca di una continuità tra gli ambiti creativi, che
Arbesser interpreta come dialogo tra i diversi linguaggi dei
materiali, l’unione di linee snelle e volumi più ariosi, che si
staccano dalla silhouette naturale, movimentandone i confini.
Atmosfere
surrealiste si ritrovano nei volti della scultrice Vally Wieselthier,
le cui teste in ceramica fungono da ispirazione per parlare di una
femminilità insieme matura e maliziosa, decisa a vestirsi di
contrasti. Le
donne immaginate in questi abiti sono insieme altere e ironiche,
capaci di concepire la moda come un gioco intellettuale attraverso
cui celarsi, scoprirsi, farsi notare.
La
componente metallica - un Leitmotiv che caratterizza la ricerca di
Arbesser da più stagioni - che vede l’utilizzo di tessuti spalmati
in oro e platino, è bilanciata dall’introduzione di materiali
naturali, come la juta stampata e sfrangiata, del crêpe nei toni del
rosa e dell’azzurro e del jersey di lino stampato. A
caratterizzare il tono dinamico della Collezione sono poi le
grafiche, frutto di una ricerca trasversale che tiene insieme
l’approccio ludico dei teatrini di Melotti, tradotto qui in una
ripetizione di cavallini stilizzati che troviamo sia stampati che in
jacquard di maglia, con la regola geometrica delle righe, una delle
linee distintive del Brand.
Oltre
a queste due stampe, più definite, è introdotta una stampa
organica: un turbinio di colori che ricorda il disordine creativo
della tavolozza e si riferisce in maniera decisa allo studio
d’artista: uno spazio dove il tumulto dell’astratto cerca il suo
ordine, e lo trova nella creazione dell’opera d’arte, risultato
finale di un processo insieme riflessivo e materico, sintesi tra
concetto e oggetto.
Le
calzature della Collezione riconfermano la consolidata collaborazione
con l’azienda Toscana di Fabio Rusconi.
Per Maggiori Informazioni: www.arthurarbesser.com