venerdì 13 aprile 2018

Punta della Dogana: Inaugurata la mostra "Dancing whit Myself"

Inaugurata presso la Punta della Dogana (Venezia) la mostra collettiva Dancing with Myself a cura di Martin Bethenod e Florian Ebner. Nata dalla collaborazione tra la Pinault Collection e il Museum Folkwang di Essen, la mostra è stata presentata in una prima versione a Essen nel 2016.

Dancing with Myself indaga l’importanza primordiale della rappresentazione di nella produzione artistica dagli Anni ’70 a oggi e del ruolo dell’artista come protagonista e come oggetto stesso dell’opera. All' interno della mostra troviamo infatti diverse pratiche artistiche come (fotografia, video, pittura, scultura, installazioni…), di culture e provenienza, di generazioni ed esperienze, la mostra mette in luce il contrasto tra attitudini differenti: la malinconia e la vanità, il gioco ironico dell’identità e l’autobiografia politica, la riflessione esistenziale e il corpo come scultura, effigie o frammento, e la sua rappresentazione simbolica.


La mostra accompagna il visitatore attraverso quattro tematiche che si sviluppano in un percorso fluido negli spazi di Punta della Dogana - Melancolia, Giochi d’Identità, Autobiografie Politiche, Materia Prima - attraverso oltre 140 opere con un nucleo di 116 lavori dalla Pinault Collection, dei quali oltre 80 mai esposti prima a Venezia, posti in relazione con una selezione di opere provenienti dal Museum Folkwang.

La mostra è composta da 32 artisti tra loro: Marcel Bascoulard, Marcel Broodthaers, Damien Hirst, Giulio Paolini si aggiungono a quelli già presentati a Essen nel 2016. Il grande formato degli autoritratti di Rudolf Stingel, i lavori iconici degli inizi del duo Gilbert & George, le sculture di Alighiero Boetti, Urs Fischer, Robert Gober e Maurizio Cattelan, le opere di Cindy Sherman contraddistinte dalla rappresentazione postmoderna dei ruoli tradizionali e le critiche sociali e politiche degli artisti come LaToya Ruby Frazier, Paulo Nazareth, Adel Abdessemed e Lili Reynaud-Dewar danno origine a un dialogo vivace che riflette sulla visione del nell’arte del ventesimo e all’inizio del ventunesimo secolo e che ci porta nel pieno del dibattito del nostro tempo.

All' interno del catalogo della mostra presenta testi di Martin Bethenod e Florian Ebner, Thibault Boulvain, Enrico Camporesi, Anne Fricke, René Grohnert, François Jonquet, Sam Korman, Patrick Martinat, Angela Mengoni, Jonathan Pouthier, Jean-Marc Prévost, Abigail Solomon-Godeau, Stefanie Unternährer e Angela Vettese.

La mostra è accompagnata da eventi collaterali di approfondimento, tra cui l’incontro con gli artisti Gilbert & George e la proiezione del loro film "The World of Gilbert & George" e la presentazione della prima traduzione Italiana del pamphlet di Claude Cahun, Les Paris sont ouverts.

Per Maggiori Informazioni: www.palazzograssi.it

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