A
sei mesi dall'inaugurazione della mostra “Il Capriccio e la
Ragione. Eleganze del Settecento Europeo” presso il Museo del Tessuto di Prato, si rinnova con una
nuova esposizione di oggetti.
Gli abiti provenienti dal Museo della moda e del costume delle Gallerie degli Uffizi di Firenze e i tessuti del Museo Studio del Tessuto della Fondazione A. Ratti di Como verranno sostituiti da altrettanti splendidi esemplari. Si tratta, infatti, di una rotazione finalizzata al mantenimento del buono stato di conservazione dei tessili, considerata la lunga apertura al pubblico della mostra (fino al 29 Aprile 2018).
Per
quanto riguarda l’abbigliamento femminile una nuova Robe à la Française e una nuova robe en chemise andranno a
sostituire i modelli attualmente esposti:
Il
primo è uno splendido esempio del costume settecentesco per
eccellenza, la robe à la française, foggia che si
diffuse dopo il 1715 e che, dalla seconda metà del secolo, s’impose
come abito ufficiale delle corti europee. Un abito
“architettonicamente” strutturato, a partire dalla circonferenza
complessiva di oltre tre metri ottenuta grazie a sotto gonna rigidi
chiamati paniers. Questo abito è stato sopposto ad un
laborioso intervento di restauro, curato dal Museo del Tessuto stesso
tramite il consorzio Tela di Penelope, con azioni di pulitura,
rimozioni di interventi pregressi non più idonei, consolidamento di
lacune e messa in forma per l’esposizione.
Il
secondo, invece, testimonia un cambiamento radicale del gusto
orientato dalla passione per l’antichità che si afferma con il
Neoclassicismo: un semplice abito a camicia subentra alle imponenti
strutture della robe à la française simbolo dell’Ancien
Régime e adegua l’immagine femminile a quella di una musa
leggiadra. Anche
i completi maschili saranno sostituiti da una marsina di manifattura Italiana della fine del Settecento - simbolo per eccellenza
dell’abbigliamento formale - e da una redingote che al contrario
documenta l’avvento di una nuova foggia più portabile e disinvolta
che orienta il guardaroba maschile verso uno stile più casual.
I
tessuti operati, in seta e preziosi filati metallici d’oro e
d’argento della Fondazione Antonio Ratti di Como, saranno
sostituiti da altrettanto magnifici esemplari testimoni
dell’evoluzione dello stile: dall’eccentrico Bizarre, al
naturalistico Revel, al lezioso Dentelles fino ad arrivare ai rigati
di fine secolo.
Completa
l’operazione la sostituzione di alcuni dipinti provenienti dalla
Galleria Pratesi di Firenze, con soggetti di genere che offrono uno
spaccato sulla vita e le occasioni sociali della borghesia e della
nobiltà del tempo.
Per
Maggiori Informazioni: www.museodeltessuto.it