In
occasione di Milano Moda Uomo, OMAR ci presenta la sua nuova
Collezione A/I 2017-18 rivolgendosi all' avanguardia
ed
alla
sovversione,
che determina
un’importante testimonianza di come la moda, a dispetto
dell’immaginario collettivo, sia in empatia con l’attuale tempra
storica, spesso ripiegata verso l’inquietudine ed il sentimento
perturbante.
OMAR parte dal cartamodello, una biografia personale del corpo nonché icona bidimensionale e anima smaterializzata di ogni capo, per costruire fluide armature di tessuto infierendo tagli e cesure su modelli classici. L' abito nella Collezione è inteso come una copertura e rifugio, invitando alla distanza e al timore reverenziale non senza riferimenti alle “legature” chic di John Willie o alle più inquietanti mise da istituto psichiatrico che insistono anche negli accessori anch’essi anamorfici, nati dalla preziosa collaborazione con Alessandra Marinelli e la sua azienda Creativity.
Tutto
è nero! Un nero decisamenta raffinato, intellettuale ed
introspettivo, che riguarda le ombre e le sue innumerevoli sfumature,
le sue accezioni tra il vuoto e il pieno. In omologia al romanzo
”L’isola dei senza colore” di Oliver
Sacks, dove è
descritta la progressiva cecità cromatica degli abitanti di un’isola
della Micronesia, che invece è
un tripudio di colori,
in tutta
la
Collezione
è
perseguito
un
inquietante
albinismo
di tipo
cromofobico.
Grazie
alla sua formazione presso la prestigiosa Royal Academy of Fine Arts
di Anversa, OMAR ha il merito di
rinverdire i fasti della straordinaria avanguardia che lì vide i
suoi albori nella seconda metà degli Anni' 80. Le sue creazioni sono
contraddistinte da concetti quali l’anti-moda, il
minimalismo, l’oversize, l’androginia, lo charme decadente,
l’estetica della povertà, la decostruzione Derridiana, l’allure
post-atomica di derivazione Giapponese, l’aria dimessa e al
contempo raffinatissima che si evince in ogni minimo dettaglio
sartoriale.