mercoledì 7 ottobre 2015

Milano Moda Donna: Laura Biagiotti P/E 2016

Proprio per il Giubileo con la moda, Laura Biagiotti studia un nuovissimo dialogo tra abito e natura ripercorrendo un progetto culturale di intrigante leggerezza e libera femminilità. In una Green Gallery che è stata installata al Piccolo Teatro abiti fluttuanti si trasformano in giardini del futuro: fantasie floreali, trasparenze e volumi fluidi vanno a comporre questo intenso patrimonio di immagini, metafore e saper fare che la moda esprime. Delicata eleganza, ma anche esotismo e affascinante mistero che vano a definire la grafica delle orchidee, che si ispira agli acquerelli della Royal Horticultural Society (iconica istituzione botanica Britannica).

Aspetto fragile e significato potente: questi fiori, simbolo di sensualità, sono considerati capaci di allontanare la negatività e vengono impiegati per filtri d’amore ed elisir di lunga vita. Anche la palette si ispira alle orchidee: dal bianco puro della Phalaenopsis ai toni grezzi degli ibridi striati, dai lampi intensi delle specie selvagge fino ai pastelli della Blue Queen. Combinati con il nero, e bagliori di rosso.



Il leggendario “Abito Bambola” di Laura si evolve in forme, filati e anche contaminazioni inattese. Creato proprio dalla stilista verso la metà degli Anni’ 70 è un inno alla libertà della silhouette che si espande nello spazio tramite le balze. La nuova Bambola suggerisce allusioni sensuali nelle trasparenze, che si arricchiscono in riflessi opulenti con gli strass e si compone in strati di pizzo e toulle.



Decori naturalistici e labirinti alchemici che si ispirano al rinascimentale, in forma di simboli e nodi, che sono ricamati e intarsiati nel tessuto e nella maglia. Ed è proprio un nuovo Rinascimento artigianale quello che va in scena sulla passerella Biagiotti, sublimando la vocazione manufatturiera del "Made in Italy". Fiori e stilemi che vengono realizzati con delle passamanerie e nastri di gros che vengono intarsiati nello chiffon, nel lino e nella maglia. Sono delle vere composizioni d’arte, realizzate con la tecnica “cut works” del collage.



Accenti ’70 dettano le lunghezze e le ampiezze di abiti in costante movimento, che ondeggiano dei languidi che vanno ad enfatizzare il corpo. Anche i dettagli come i fiocchi da annodare al collo o alla vita fluttuano con l’incedere. Le maniche sono romantiche con i volants al polso, e spuntano anche da corazze di pelle e gilet impunturati. Pizzo e rouches rimandano a seduzioni sofisticate. Domina il tailleur stampato, ricamato o di broccato new dandy. Gemme e splendori definiscono i ricami. Gli accessori vagheggiano i ‘70: tacchi importanti, zeppe con la fascia, sabot e sandali stringati. Tracolle di uncinetto con frange di catena e sacchi di nappa. Dominano gli occhiali Cult di Laura Biagiotti: l’iconica mascherina amata e tuttora collezionata da milioni di donne viene rieditata con acetati stampati a righe, fiori e loghi intrecciati, combinati con lenti dalla leggera sfumatura.



La nuova era della maglieria va a porre l’accento proprio su un’opulenta varietà di lavorazioni: fibre sottilissime incontrano intrecci più materici come la rete. Giochi di velature e venature resi da filati iper leggeri creano decori e anche geometrie direttamente sulla silhouette. Composizioni di righe pastello per gilet di maglia lunghi alla caviglia, abiti e caftani. Le micro reti sprigionano una luce enigmatica. Lo jacquard logato accentua il tema bicolore, ripreso anche dal tessuto, in un amalgama di sovrapposizioni, a volte anche con tocchi di rosso. Vestali contemporanee che custodiscono il culto della moda sfilano in abiti ieratici di garza di lino.



Chiudo la sfilata con l’“Herbarium di Laura”, rivisitazione di una celebre stampa lanciata nel 1979. Abiti di lino dai volumi enfatizzati, definiti da profili di pizzo, evocano la mia inesausta ricerca estetica declinata in 50 anni di carriera, e seguono una riflessione di Baudelaire che va oltre le stagioni: perché in fondo l’ossimoro della moda, come quello della natura, è estrarre l’eterno dall’effimero”. Laura Biagiotti



Per Maggiori Informazioni: www.laurabiagiotti.com

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