La prima impressione, rimanda ai Raja, Indiani dai grandi occhi a mandorla e palpebre spesse, con le loro barbe profumate e i loro turbanti pieni di gioielli: non si sono mai viste creature umane così opulente. Non ha un’ esperienza diretta dall’ India, ma possiede solo le sue impressioni romantiche. L’ ispirazione infatti avviene attraverso i musei e dalle fotografie che raffigurano i Dei Indù, ma anche i tradizionali balli, colori, spezie, tigri, la foresta ma anche il fiume sacro, il Gange. Ci sono poi i Sari, indossati dalle donne più eleganti, dotate di grazie e bellezza, ma anche i bambini conosciuti in Inghilterra, vivaci e intelligenti.
La sfilata si doveva aprire con il colore, ma invece è iniziata con capi bianchi: un bianco che riflette la luce del sole, seguito da un bianco polveroso, ma anche con un crema e nero, texture e pattern che si mescolano con il colore indaco. Seguono i tartan, le stampe, i colori che via via degradano, nella Collezione vi sono anche richiami alla Persia ma anche al Marocco, richiamando così la bellezza di un giardino Orientale.
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