lunedì 4 marzo 2013

Milano Moda Donna: Laura Biagiotti A/I 2013-14

Che cosa è la moda? Quintessenza dell’effimero o profumo di eternità? Certamente è un segno ineliminabile della storia, marcatore dell’appartenenza sociale, foriero di modernità, costante esercizio sul futuro prossimo” riflette Laura Biagiotti.

La Collezione A/i 2013-14 si trasforma in una serie di esperimenti che ci portano ad un’iconografia collaudata proprio in 40 Anni di carriera, anni che sono stati anche dedicati alla ricerca di essenzialità stilistica con anche accenni folk, note di costume, accenti di colori lampanti nel mare del suo bianco dalle mille sfumature; che proprio questa volta ritroviamo in scena con il nero, che si fionde anche con le tonalità melange di grigio, come in una Polaroid d’Antan.

Propriole sagome che troviamo sul profumo Roma, eccole riprodotte in una quinta specchiata in bianco/nero che funge da Set. Dilatando così i confini della sfilata verso delle esperienze nuove ed esperimenti di gusto, nella scomposizione dinamica delle forme, le quali si declinano con una pluralità di materiali.

I capi da rovesciare per delle vere e proprie “sperimentazioni polimateriche”, quali la fusione della pelle con la maglia. Geometrie nette, vapori di chiffon, contrappunti di stampe opalescenti, languori di plissè a ventaglio li traviamo sintetizzati nella Top 5 dell’ Inverno Biagiotti:

LA MAGLIA. Un tempo la maglieria era la figlia di un Dio minore. Laura Biagiotti, definita dal New York Times la “Regina del Cashmere”, porta l’abito di maglia a un livello successivo, con dei capi ora leggerissimi e impalpabili come fossero delle lussuose ragnatele, ora voluminosi con delle trecce tridimensionali, nervature e coste possenti che vogliono simulare le scanalature di una colonna. La treccia va ad esprimersi con modalità nuove in quanto: scolpisce la silhouette dell’abito, si arrampica sinuosa nella cappa, si impreziosisce con decori dai riflessi lunari, diventa essa stessa ricamo 3D. Il cashmere diventa anche l’anima regale della giacca di pelle che, con interventi laser, si fonde al tricot e ne assorbe le trecce, trasformando il chiodo da Bad Girl in giubbotto neo-romantico.

IL PIZZO. L’aura seducente del macramè va a trasformarsi  in incanto sartoriale con delle composizioni su diversi tessuti che si incastrano e sovrappongono. Il pizzo di pelle va ad applicarsi su fantasie maschili come il Principe di Galles e il pied de poule, o anche intarsiato nel toulle con un intrigante effetto Tattoo. La tecnica dell’agugliatura, che va a fondersi su due materiali senza cuciture, inserendo profili di pizzo nel tubino e nella giacca.  La collana di pizzo con i cristalli è il dettaglio più accattivante.

IL NUOVO TARTAN. Un patch-work di clan, che ricaviamo da preziosi scialli ottocenteschi, va a stamparsi su satin, chiffon e panno. Il tartan viene reinterpretato per poter avere un aspetto used, per capi quotidiani e anche per irresistibili abiti da sera con pettorine ricamate, bustier gioiello, gonne plissettate, e tute con lo scollo a V. I motivi scozzesi vanno ad intrecciarsi nella maglia jacquard di giacche, cappe e plaid avvolgenti.

LE LAVORAZIONI DOUBLE PER CAPPOTTI & CO. Accoppiate inedite o anche tessuti doppi all’origine. Laura Biagiotti conosce e ama l’eleganza reversibile tipica del tessuto double-face. La sublimazione è nel cappotto, dal taglio maschile, che appare vagamente a uovo. Vengono rivisitate le linee dei primi Anni‘ 80, evolvendole in un lusso quotidiano H24: dal daytime al tappeto rosso, il paltò è protagonista. Le lavorazioni double anche i pantaloni, le giacche a doppiopetto e per l’abito a portafoglio, con la gonna ampia e rigida e con lo scollo sovrapposto che si trasforma in una corolla, per incorniciare le spalle nude.

COLORI & ACCESSORI. La palette dell’inverno ci porta verso un fondo bianco/nero/antracite, a cui vanno ad aggiungersi tocchi Burgundy, ottanio, ocra, insieme a pennellate di oro e argento. Le borse sono in maglia, lavorata ad uncinetto e successivamente rifinita con catene, da indossare in twin set con l’abito. Gli occhiali, che vanno a riprodurre sull’asta la stampa tartan della Collezione. Gli anfibi Scozzesi vanno a definire un nuovo folk metropolitano, mentre le pantofole di pizzo diventano nota di seduzione, insieme al sandalo d’inverno. Le calze sono uno dei Must della stagione, che troviamo nella versione tricot lavorata a mano e pesantissima, e anche in quella velata impreziosita da un intreccio tono su tono.

Ph - © Studio Book Fashion / Dario Raimondi

Per Maggiori Informazioni: www.laurabiagiotti.it