Mother. Rapper. Queen. Nicki Minaj è la nuova protagonista del numero di Vogue Italia di Giugno, ritratta da Petra Collins, Fotografa Canadese famosa per i suoi scatti caratterizzati da una femminilità contemporanea e atmosfere oniriche.
L’artista Hip Hop dei record, icona tra tutte le icone di questo genere musicale per influenza culturale ed estetica, come dimostrano le tante musiciste che ammettono di essersi ispirate a lei, racconta al magazine del suo rapporto con i Social Media, con la moda e con la maternità, che ha dovuto rimandare a lungo. Ma soprattutto di come, grazie a un talento fuori dal comune, a delle hit che hanno fatto il giro del mondo e a una grande tenacia, è riuscita a farcela: "Non sento più il bisogno di dimostrare nulla, una sensazione bellissima. Ho sentito ogni critica possibile su di me e ho pensato di mollare tante volte. Meno male che non l’ho fatto. Spero che la mia storia possa essere d’ispirazione, e spingere bambini, adulti, chiunque a non arrendersi".
Sul nuovo album:
"Ho un sacco di canzoni
fortissime, ma non voglio avere fretta, voglio che il disco
significhi qualcosa, per i fan e per me. Non sarò mai una di quelle
persone che pubblica canzoni tanto per fare. Amo la musica, la
rispetto".
Sulla disciplina ricevuta
in giovane età:
"Ero una di quelle
bambine che riuscivano a capire se un adulto era stupido. La mancanza
di disciplina che avevo intorno mi ha fatto desiderare di essere
l’opposto. Poi, non lo sono sempre. Ma credo nel lavorare sodo per
ottenere risultati. Ho dovuto conquistarmi tutto, non avevo niente e
lo desideravo più degli altri. E quando le mie amiche bevevano o
fumavano erba o volevano andare nei club, io ci andavo sì, ma non
così spesso. Tutti dicevano che avevo uno “sballo naturale”. Ero
così: felice ma determinata. Dicevo alla gente: “Io ce la farò”.
Quasi come se lo sapessi".
Sulla maternità
nell’industria musicale:
"Come donna, ho
rimandato il diventare madre. Tante donne nell’industria,
soprattutto più grandi di me, non hanno avuto figli. Alcune non se
ne sono pentite, ma altre sì. Io ho rimandato. E poi non andavo a
ogni festa del Ringraziamento, di Natale o compleanno perché dovevo
lavorare per supportare la mia famiglia. Penso che il prezzo sia
stato quello di non avere una vita “normale”. Oggi le cose sono
diverse, perché posso dare a mio figlio quello che non ho potuto
avere io, ma ci sono cose che vorrei assicurargli e che devo capire
come riuscire a fargli avere".
Sulla moda:
"Dopo la mia fase
Barbie, ho sentito l’esigenza di spogliarmi di tutto. Un momento in
cui ho iniziato di nuovo a mostrare i miei capelli. Eppure ho sempre
fatto affidamento sulla moda per esprimere come mi sentivo. Lo
shooting per questo numero di Vogue Italia? Sarò onesta: lo metto
nella top 3 dei migliori di sempre".
Per Maggiori Informazioni / Intervista Completa: www.vogue.it