Al via dal 6-9 Giugno nella città di Ostuni, la Ostuni Design Week-End ad una settimana prima del G7, dove architetti, designer e addetti ai lavori si daranno appuntamento nella città Pugliese per un nuovo Summit creativo e visionario.
L'evento, che riprende la tradizionale Design Week di Milano è diventato in questi anni un appuntamento importante per riflettere sulla cultura del progetto. Molti infatti gli Studi di progettazione più affermati vi prendono parte, portando il loro contributo e il loro punto di vista in un dibattito, che dall’architettura si fa più generale. Vincitore di un Bando del Ministero del Turismo, il format Design Week-End rappresenta una gemma preziosa nel mare magnum degli eventi dedicati al Design.
“L’attenzione ai contenuti, la scelta di temi attuali come spunto per dibattiti e il coinvolgimento di importanti stake holder hanno reso questa manifestazione un summit di alto profilo a cui si guarda con crescente interesse” il commento di Paola Silva Coronel, ideatrice e art director della manifestazione. Il tema scelto per questa edizione è “singolarità dello spazio”, allontanandosi però dai buchi neri per assumere un’accezione di peculiarità e specificità dei luoghi, che mai come ad Ostuni, si carica di significato. L’idea che gli spazi debbano essere neutri e ibridi per essere utilizzati in modi differenti, sembra essere oggi un concetto superato.
Il primo progetto è firmato da Gino Garbellini /Piuarch e Michele Rossi /Park Associati, che ancora una volta hanno deciso di lavorare insieme con il supporto di BioMat, realtà pugliese specializzata in bio-edilizia, che fa della canapa un materiale da costruzione. L’installazione, una sorte di giardino Mediterraneo, accoglierà i visitatori sulla soglia di Palazzo San Francesco, sede del Municipio e di tutti i talk in programma. La parte arborea, pensata e realizzata da Gianni Birardi, coinvolto nella manifestazione dalla rivista VilleGiardini e subito diventato il tocco magico conteso tra le diverse installazioni.
Nel
chiostro, troviamo l’installazione che Marco Splendore/WIP firma
per Tecno Spa. Una scomposizione onirica del sistema modulare Linea,
che passa da struttura operativa a elemento etereo, giocando tra le
colonne del porticato. Con questa installazione Tecno, storico
produttore, tra l’altro, del pluripremiato tavolo Nomos disegnato
da Sir. Norman Foster nel 1970, ha messo a disposizione di WIP
l’anima più nascosta e genuina dell’azienda, che oltre ai
prodotti in serie riesce ad assecondare le necessità più
particolari dei progettisti, come modificare tutti gli innesti per
permettere al sistema Linea di staccarsi da terra.
Sempre
nel chiostro, ma a ridosso del colonnato, Giovanna Latis/GioLatis
Studio appoggia delicatamente un segno grafico quasi a ricalcare le
geometrie della facciata. Un portale di ispirazione giapponese, che
diventa architettura grazie a Scaffsystem, realtà industriale nata a
Ostuni nel 1957 e oggi uno dei massimi player sul mercato nazionale e
internazionale nella produzione di soluzioni in acciaio per la
logistica e l’architettura. Sotto la volta, sospeso nel vuoto,
l’arazzo «Riflessioni Cielo-Mare» che sempre Giovanna Latis ha
ideato, affidandosi per la realizzazione alle fibre minerali e alla
tecnologia di i-Mesh.
Se
WIP e GioLatis studio scelgono il perimetro, Cristian
Catania/Lombardini22 conquista il centro del chiostro con
un’installazione dedicata ai sensi, ispirata dal mondo di Pasta
Felicia, food partner del progetto e dell’intera manifestazione. Nasce
così un'installazione disegnata con le geometrie variabili di vasche
metalliche, in cui piante aromatiche, legumi, avena, ceci e
lenticchie essiccate, erba spirulina, teff e grano saraceno parlano
di pasta e di buona salute: un progetto multisensoriale - l'orto
botanico è a cura di Gianni Birardi - che vuole emozionare e nello
stesso tempo raccontare con un linguaggio nuovo l’attenzione sempre
crescente alla salute delle persone, degli ambienti, del cibo e del
suolo.
L’installazione di Giuseppe Tortato/Tortato Architetti: l’idea di singolarità dello spazio prende il volo per raggiungere un universo lontano in cui è l’AI a definire un nuovo codice estetico. I fogli bianchi su cui l’idea si rac- conta, sono in realtà delle carte (da parati) che Roland DG rende tridimensionali, grazie ad un innovativo processo di stampa. La grafica, si combina con geometrie bidimensionali per creare una sorta di buco nero, che cattura il visitatore e lo trasporta in un’enclave in cui creatività e tecnologia prendono il sopravvento. Il progetto è sviluppato con un gruppo di giovani studenti-designer del Politecnico di Milano, che insieme allo Studio Giuseppe Tortato Architetti mettono alla prova Midjourney e ChatGPT.
In
Piazza della Libertà, lungo il segno tracciato da Michele Rossi e
Gino Garbellini, che collega Palazzo San Francesco con la statua di
Sant’Oronzo, alcuni dei Brand Partner danno vita ad una temporanea
lounge, fatta di forme, colori e tecnologia come le sedute di Kindof,
che rivisitano il tondino del cemento armato facendone tavoli, sedute
e complementi d’arredo; le lampade Dixpari, progetto circolare e
artistico di due giovani sorelle genovesi o l’innovativa serra
bio-climatica di MV Line Group, che accoglie e protegge alcuni dei
pezzi più iconici di Kartell mettono insieme forme, colori e
tecnologia.
Verso
la Cattedrale dove si arriva nel Museo Diocesano l’omaggio di
Giulio Cappellini alla Città Bianca: art director, designer,
imprenditore e Compasso d’Oro alla carriera, Cappellini mette in
fila, in una sequenza di “50 sfumature di bianco”, una selezione
di prodotti nati o declinati nel colore bianco che ritiene simbolo,
insieme al nero, del Design contemporaneo. Tra le aziende coinvolte
nella mostra: Agape, Alias Design, Alpi, Artemide, Cappellini,
Cassina, Ceccotti Collezioni, Desalto, Dixpari, Driade, Edra, Flex-form, Fontana Arte, Foscarini, Icone Luce, Kartell, Living Divani,
Magis, Oluce, Poltrona Frau, Provasi, Tecno, Venini e Zanotta.
Da non perdere, al piano superiore della mostra, la proiezione del cortometraggio “Mario Trimarchi: Dieci tipi di Nero” con la regia di Emilio Neri Tremolada, che ha vinto il Film Design Awards 2024 come miglior corto. Sempre al piano superiore il bellissimo Giardino Pensile del Vescovo, solitamente chiuso e inaccessibile, sarà visitabile nei giorni dell’evento.
Scendendo a valle della Piazza della Libertà, un altro luogo storico, e inaccessibile, spalanca le sue porte durante il Design Week-end: l’ex Manifattura Tabacchi. Prima di essere definitivamente abbandonato, questo edificio è stato nei secoli convento di Frati Domenicani; ospizio per poveri; casa di riposo per anziani; scuola e orfanotrofio fino a quando, il gruppo LarioHotels di proprietà della famiglia Passera, ha deciso di rilevarlo e farne un nuovo gioiello dell’ospitalità pugliese. Roberto Murgia, incaricato del progetto, ha pensato di allestire nel cantiere un’installazione video, affinché tra passato e futuro, da un’anziana tabacchina e un giovane imprenditore, tende un filo immaginario fatto di sfide e di luoghi unici per la memoria di ieri e per i sogni di domani. Il progetto a più mani di Studio RMA con Studio Talent e la partecipazione di Pietro Terzini, sarà visitabile nel dopo lavoro, quando il crepuscolo enfatizza le atmosfere e migliora le proiezioni video.
Ultima
in elenco, ma prima in agenda, la mostra allestita alla House of
Lucie Ostuni anticipa questo nuovo appuntamento con il design con
un’anteprima: già mercoledì sera, infatti, ci sarà il vernissage
della mostra “5xD - Best of 5 design desciplines” dedicata al
pubblico abituale. Luminosa, spaziosa, dinamica, sempre coinvolgente
per quanto espone, l’House of Lucie Ostuni è una galleria d’arte
con una marcia in più, come le sue “sorelle” presenti nel mondo,
da Los Angeles a Budapest, a Bangkok, Istanbul.
La mostra
fotografica 5xD - Best of 5 design disciplines, rappresenta un
quadro allargato del concetto di design: architettura, interior,
grafica, prodotto e moda ne sono i componenti, spiega Leonardo
Petraroli, coordinatore della galleria.
L’agenda
della prima Ostuni Design Week-end si completa con un programma di
talk, che vedono confrontarsi profili complementari a volte anche
distanti, come quello di apertura di giovedì pomeriggio, che mette
subito al centro il tema principale, la singolarità dello spazio, di
un dibattito tra un designer, Mario Trimarchi, un architetto, Gino
Garbellini e un astrofisico, Francesco Haardt che insieme
accompagneranno la platea in un percorso dall’oggetto, all’edificio
allo spazio e ritorno.
“Siamo onorati di poter ospitare
questa manifestazione - spiega il Sindaco Angelo Pomes - Si tratta
della prima edizione, ma siamo convinti che questo format possa
diventare un appuntamento fisso per la nostra Città e per la nostra
Regione; un modo per innalzare il livello dell'offerta turistica
puntando sulla bellezza del design abbinata all'unicità dei nostri
luoghi”.
“Portare
Design Week-end nel sud dell’Italia era un desiderio che coltivavo
già da diverso tempo e tra le mete possibili, Ostuni era la
preferita. Un contesto unico e bellissimo, in cui l’architettura
barocca si alterna ai volumi bianchi tipici del Salento; un paesaggio
incredibile, che lascia intravvedere l’azzurro del mare e del cielo
attraverso il verde degli ulivi; una cornice e una scenografia
naturale mozzafiato in cui calare prodotti del design e installazioni
immaginifiche”. il commento di Paola Coronel, art director e
founder di Design Week-end.
Un
ringraziamento anche a ADI, Associazione del Disegno Industriale e
all’Ordine degli Architetti di Brindisi che ci supportano
attraverso il patrocino a questa manifestazione che diffonde la
cultura del Design sul territorio Italiano sostenendo il relativo
sviluppo come fenomeno culturale ed economico.
Per Maggiori Informazioni: www.designweek-end.it