giovedì 9 maggio 2024

Città di Prato: Vi invita a scoprire il Turismo Industriale!

La città di Prato ha fondato la propria ricchezza e prosperità sull’industria tessile, puntando sulla modernità e innovazione che, nel corso dei secoli, hanno lasciato importanti testimonianze che oggi si fondono con il paesaggio urbano.






Ne sono infatti alcuni esempi di architettura industriale che sono tuttora sedi produttive, altri sono stati recuperati a nuovi usi. Tutti sono parte di un’atmosfera originale da vivere che rende Prato un unicum nel territorio toscano capace di mescolare, in un’unica proposta, la toscanità tipica, l’arte contemporanea e il turismo industriale che sa di futuro. Grazie al clima e promossa dalle iniziative di capaci artigiani e mercanti, la lavorazione dei tessuti comincia a svilupparsi fin dal XII Secolo, diventando nel tempo la principale risorsa economica della città e della Val di Bisenzio.

Il grande sviluppo dell'attività tessile parte dal XIV Secolo, quando i lanaioli, riuniti nella Corporazione dell'Arte della Lana, elaborano gli statuti per la fabbricazione ed il commercio dei panni. Uno dei più grandi mercanti del Trecento, Francesco di Marco Datini, dà un grande impulso al settore grazie ai suoi commerci internazionali. La Rivoluzione Industriale vede Prato all'avanguardia nella costruzione di macchine tessili. L’ulteriore sviluppo industriale si verifica nella seconda metà XIX Secolo, quando si comincia a rigenerare la lana a partire dagli stracci usati, i famosi "cenci", per produrre tessuti cardati.

Il sistema produttivo è costituito da poche grandi aziende a ciclo completo supportate da una rete di piccole imprese che, resistendo a guerre e a crisi, hanno fatto di Prato il principale centro laniero d’Europa, dove oggi si producono articoli di alta qualità in fibre pregiate per rispondere alle tendenze della moda. Le vecchie fabbriche, rivitalizzate con contenuti nuovi, si pongono come moderni nuclei di riqualificazione urbana. Lo sviluppo urbano di Prato fu infatti caratterizzato dall'inserimento spontaneo dei primi insediamenti produttivi nell'Ottocento, che modificarono la struttura secolare del borgo originario.

Museo del Tessuto
Unico museo in Italia dedicato interamente all'arte e alla tecnologia tessile, è ubicato negli ambienti dell'ex cimatoria Campolmi, un grande opificio tessile situato all'interno delle mura medievali, monumento di archeologia industriale del XIX Secolo. Il patrimonio museale consiste in una cospicua raccolta di frammenti tessili prodotti in vari paesi del mondo dall'antichità ad oggi. Una vasta sala, con 2 copertura a capriate moderne in legno e acciaio, è destinata alle esposizioni temporanee. Il museo possiede inoltre una ricca sezione documentaria e biblioteca specializzata.
Info:
www.museodeltessuto.it

MUMAT - Museo delle Macchine Tessili
Il museo sorge nell’edificio del primo carbonizzo costruito a Vernio, il Carbonizzo Meucci. Qui è possibile ripercorrere la storia recente e il passato industriale tessile della Val di Bisenzio, dei tanti esempi di archeologia industriale e soprattutto del metodo di riciclo degli stracci, peculiarità della città di Prato. In esposizione strumenti e macchine tessili dalla fine dell'800 alla metà del '900: filandre, cardature, l'antica turbina della fabbrica alimentata dall'acqua del Bisenzio e un raro esemplare di telaio in legno restaurato. Il Mumat rappresenta un esempio di "museo diffuso" legato ai luoghi del tessile, con il Museo del Tessuto come capofila. La struttura svolge attività didattica con progetti per le scuole, visite guidate e mostre temporanee.
Info:
www.museomumat.it

Cavalciotto di Santa Lucia
Il Cavalciotto è una pescaia posta a Santa Lucia che risale al Secolo XI, rappresenta uno dei più importanti esempi di archeologia industriale del nostro territorio, ed è una componente fondamentale del complesso sistema idrico pratese, costituito da ben 53 Km. di gore che partendo da lì attraversano tutto il territorio pratese per poi andare a gettarsi nel fiume Ombrone. La funzione principale del Cavalciotto era quindi quella di deviare il naturale corso del Bisenzio per dare vita al cosiddetto Gorone, la prima e più grande gora di Prato. Originariamente questo complesso sistema idraulico nacque probabilmente per bonificare l’ampia pianura paludosa, che si sviluppava a sud del centro di Prato. Nel corso degli anni fu poi consolidato e utilizzato oltre che per scopi di drenaggio, anche per l’irrigazione, per la difesa e soprattutto come energia idraulica capace di far funzionare prima ben 58 mulini, poi, nel corso dei secoli altre attività produttive, come quelle metallurgiche, cartarie, e soprattutto tessili.

Lanificio Calamai
Sul Viale Galilei nel 1924-31 i Calamai costruirono uno stabilimento industriale su progetto dello studio fiorentino Poggi e Gaudenzi. Il nuovo Lanificio Figli di Michelangelo Calamai è un vasto spazio rettangolare nel quale sono posti sei capannoni in cemento armato, separati da percorsi, e da una monumentale facciata di gusto classicheggiante, che costituisce una rara testimonianza per le “scarne” fabbriche dell’epoca. I 16.000 mq della struttura su pianta quadrata fanno sì che fosse una delle più grandi fabbriche tessili dell’area, che ospitava uffici e abitazioni.

In particolare la facciata monumentale ha nella zona centrale un grande arco d’ingresso, sormontato dall’alloggiamento dell’orologio e un bellissimo cancello in ferro battuto, sulla cui sommità sono ben visibili eleganti decorazioni floreali che incoronano le iniziali dell’azienda. Oggi la struttura ospita una residenza per studenti. Di recente sulle pareti dell’ex Calamai trova posto il murale realizzato dal writer Dem. È possibile visitarla esternamente e accedere al cortile interno.

Lanificio Lucchesi
È un edificio che si estende in lunghezza, con un doppio ordine di finestroni, costruito a ridosso delle antiche mura trecentesche da Guido Lucchesi a partire dal 1911, successivamente fu molto ampliato. Oggi i fabbricati appartenenti a diversi proprietari sono in parte dismessi, mentre nella porzione occidentale ha trovato collocazione la farmacia del vecchio ospedale. Da qualche anno la vecchia fabbrica è periodicamente sede di mostre di arte contemporanea, riacquistando in tal modo il ruolo storico di spazio creativo.

Camera di Commercio
Si tratta di una vecchia manifattura tessile che è stata oggetto di un importante lavoro di ristrutturazione - frutto di un concorso d'idee bandito dalla Camera di Commercio di Prato nel 2004 - ed è diventata uno spazio multifunzionale che ospita la sede dell'ente, gli uffici, ma che è anche dotata di ampi spazi per eventi.

Completamente rivoluzionato al suo interno in funzione della diversa attività alla quale è destinato, l'edificio mantiene il suo aspetto monolitico dietro a una nuova veste, una pelle in lamiera stirata anodizzata color bronzo simile a un "tessuto" che lascia intravedere il corpo dell'edificio preesistente. In alcuni punti poi, il monolite si apre all'esterno, ora attraverso i potenti squarci verticali che collegano la corte interna alla città, ora tramite la generosa apertura della sala del consiglio con vista sui principali monumenti della città. La sede è totalmente ecoefficiente, grazie all'uso di pannelli solari e di pompe geotermiche.
Info: www.po.camcom.it

Teatro Fabbricone
Il Teatro Fabbricone è un importante spazio culturale e uno dei centri di ricerca e sperimentazione teatrale più vivaci in Italia. Sorge all'interno di ciò che fu il complesso industriale tessile più noto e tra i più antichi di Prato, il cosiddetto "Fabbricone", fondato nel 1888 dalla ditta austro-tedesca Koessler e Mayer per produrvi tessuti fino ad allora importati da Francia e Germania. Il complesso era ed è tuttora circondato da un alto muro di confine, che conferiva all'insieme l'aspetto di una città protetta da mura con ampi viali alberati. Nel 1974, in occasione dell'allestimento dell'Orestea per la regia di Luca Ronconi, fu impiegato per la prima volta come spazio teatrale. Dopo questo innovativo esperimento, si intuì che la struttura poteva essere un vero e proprio luogo scenico, alternativo al classico teatro all'italiana e divenne così il secondo teatro pratese. Attualmente il Fabbricone continua ad essere uno spazio fondamentale per le produzioni del Teatro Metastasio stabile della Toscana.
Info:
www.metastasio.it/it/teatro/storia-fabbricone.asp