martedì 22 novembre 2022

Cà di Dio: 750 Anni ricchi di storia, nella città della Serenissima

Tutto ebbe inizio nel lontano 1272 con una storia davvero affascinante legata al palazzo che guarda sul Bacino di San Marco, e che nel corso degli anni ha vissuto diverse vite, senza mai perdere la sua vera anima!






Da un semplice e modesto alloggio per pellegrini di passaggio verso la terra Santa a luogo che accoglieva donne in difficoltà rimaste sole. Nell' anno 1544 i Procuratori de San Marco de supra avviano un completo rinnovo della struttura, incarico che affidarono al celebre Jacopo Sansovino. Il priore chiese al Sansovino di ottenere 24 nuove unità abitative più comode e luminose. Ad ogni donna ospitata, alla quale veniva attribuito il titolo di “ camerista”, spettava una stanza individuale con cucina e focolare, come attestano numerose canne fumarie che caratterizzano il prospetto sul rio de la Ca’ di Dio.

Nel 1547 i lavori dovettero essere momentaneamente sospesi, in quanto venne fatto rilevare ai Procuratori che l’unica autorità pubblica deputata a farsi carico dei bisogni di Ca’ di Dio era, per antica consuetudine, esclusivamente il Doge. Nel 1548 riprendono i lavori e si iniziò ad apportare numerose modifiche ed una serie di ampliamenti che snaturarono il progetto originario. Nel 1556  il Maggior Consiglio approvava una Parte (legge) che sottopone la Ca’ di Dio, fino ad allora solamente commissariata, al juspatronato ducale, dovendo perciò il Priore rispondere del suo operato gestionale direttamente al capo dello Stato. Venne inoltre deliberato che tra le ospiti ammesse ci potessero essere anche vedove di soldati e di impiegati della pubblica amministrazione prive di mezzi, tale decreto venne parzialmente modificato nel 1623, quando il Maggior Consiglio stabilì che nella casa potessero essere ammesse solamente povere donne di origine nobile e cittadinesca, oneste e non maritate di età non inferiore ai 30 Anni. Con questa parte il governo specificò il tipo di utenza ammessa al ricovero, provvedendo anche a riordinare l’organizzazione interna: stabilendo che le donne, obbligate a dimorare nella cameretta loro assegnata, potevano svolgere attività retribuita all’esterno dell’edificio stesso.

L’amministrazione finanziaria dell’istituzione, notevolmente accresciuta grazie alle cospicue donazioni nel frattempo affluite, venne affidata a cinque Priori nominati dal Doge. I quali si avvalevano della collaborazione di un Revisor, di un Appontador, di un Medico, di un Chirurgo, di un Inserviente, di un Proto (tra cui Baldassare Longhena), uno Speziale, un Mansionario, e di un Infermiere. Dopo il 1797, con la caduta della Repubblica , Ca’ di Dio sopravvisse alle soppressioni napoleoniche e nel corso del XIX Secolo furono avviati lavori di restauro. In particolare, nel 1884, fu restaurato l’oratorio, a cui si restituì il nome originario di Santa Maria Assunta, che nel 1840 era stato mutato in quello di San Gioacchino. Dopo l’ultimo restauro, condotto tra il 1970 ed il 1973, il complesso verrà ad ospitare ben 92 camere assegnate a persone autosufficienti di entrambi i sessi.

Recentemente il progetto di Interior Design è stato affidato a Patricia Urquiola, studio di fama Internazionale, che ha scelto di creare un progetto dove va in scena Venezia. La palette di colori è sobria e tenue, con sfumature e trasparenze in un gioco fluido di movimenti continui, proprio come avviene per l’acqua. L’idea è quella di contrapporre e combinare la Venezia delle “sconte”, calle nascoste fatte di vecchi mattoni, alla Venezia dei palazzi nobiliari con marmi e decori. Per continuare il rapporto con il luogo si sono scelti materiali rappresentativi della città e della sua tradizione, come vetro, legno, ferro battuto, pietra e marmi, lavorati dalle sapienti mani degli artigiani e dalle maestranze locali.

Ca’ di Dio e la cucina del “Respectus”
Rivivere 750 anni di storia partendo dalla cucina, dove l’essenza sono le emozioni fatte di accoglienza, profumi e sapori, storie da raccontare e passioni da trasmettere.

Menù del 750° Anniversary

- Verdure in Suor
- Paté di fegato alla veneziana
- Risotto con le secole
- Polenta zuccherata
- Crema fritta

Malvasia Bianca IGT Veneto, Villa Minelli
Recantina Montello Asolo DOC, Serafini Vidotto
Amphora Metodo Classico pas dosé, BiancaVigna
Gin Rosa Moceniga, Cà di Dio, Zu Plun

L’obiettivo della cucina di Ca’ di Dio è regalare all’ospite un’esperienza autentica e unica nel suo genere, ricca di storia, di luoghi e di persone, dove il cliente è al centro di tutto. Una cucina fatta con prodotti del territorio senza dimenticare le eccellenze Italiane, ricette dai gusti definiti, decisi, autentici ed equilibrati. Nel loro rispetto le tecniche di lavorazione e cottura scelte, con la consapevolezza di ridurre manipolazioni, semplificare la cottura per non perdere la vera essenza del prodotto.

L’orto interno fornisce ingredienti freschi per i piatti della cucina del “Respectus”, oltre a rappresentare un angolo di bellezza e tradizione nel cuore dell’Hotel. L’essenza della cucina del “Respectus” sono le emozioni fatte di accoglienza, profumi e sapori, storie da raccontare e passioni da trasmettere.

Anfora | 750 anni in un sorso

Con questo cocktail vi portiamo nel 1200, quando nacque Ca di Dio. A quei tempi, ovviamente i distillati si contavano sulle dita della mano, quindi non ci restava che studiare le  materie prime come le spezie e i frutti ma anche i  “mezzi” tipici per trasportare gli alimenti che circolavano nel nostro territorio nel 1200. Ed ecco che nasce ANFORA, un viaggio tra melograni, cannella e chiodi di garofano. Un drink che prende spunto dal vaso di terracotta a due manici, chiamati anse, di forma affusolata o globulare utilizzato nell'antichità per il trasporto di derrate alimentari liquide o semiliquide.” Il team di Alchemia augura buon compleanno a Ca’ di Dio

La “Venessentia” sostenibile
Christophe Mercier, General Manager di Ca’ di Dio, ci racconta la sua visione: Venessentia” racchiude in sé un concetto di accoglienza che parte da Ca’ di Dio alla scoperta dell’unicità di Venezia. Venezia è fatta di pietre e marmi. La sua laguna, la vegetazione e la biodiversità  sono uniche al mondo e meritano tutta la nostra cura e attenzione. Il nostro progetto di sostenibilità attiva, che inizia dai grandi investimenti strutturali durante la fase dei restauri, passando per le divise e le scarpe in materiali riciclati che indossiamo e soprattutto per le azioni consapevoli, che quotidianamente pongono al centro l’attenzione per ambiente in cui viviamo. Venezia, elegantissima e raffinata, con i suoi Palazzi che si affacciano sul Canal Grande, ma che svela la propria anima, percorrendo calli strette, “sconte" "campi e campielli”.

Venessentia” rilancia la vera essenza della città, attiva e viva, ma anche fragile, che si scopre piano piano, assaporando, camminando, gustando e vivendo, tutto d’un fiato, 1600 Anni di storia.

Per Maggiori Informazioni: www.vretreats.com