Nelle famiglie che hanno contribuito sin da subito a rendere Roma la tappa golosa che si conferma essere ancora oggi, non può mancare quella dei Corsetti. Era il 1921, ben 100 Anni fa quando Filippo e Iolanda Corsetti decidono di aprire a Trastevere, un quartiere che in quegli anni era forse il più popolare di Roma. Oggi però, il tempo ha fatto la sua parte e Piazza San Cosimato in quel di Trastevere è uno dei salotti a cielo aperto più eleganti di Roma ed è qui che ci si può fermare per un boccone di romanità sedendo alla tavola di Corsetti dal 1921.
Oggi però a portare avanti il nome della tradizione romana a firma Corsetti resiste con forza e determinazione il ristorante di Trastevere, il primo quindi e ora l’unico, quasi a voler sottolineare che la storia si continua da dove aveva trovato il suo inizio, diventando una vera e propria osteria.
La
doppia anima di Corsetti
dal 1921
non è di certo un segreto, e lo si capisce bene guardando
l’ingresso. Infatti se accanto alla porta centrale troneggia in
primo piano il nome del ristorante, guardando gli altri ingressi si
noteranno altre due scritte: cucina romana e osteria di pesce. Sì,
perché da sempre qui i piatti della tradizione romano-laziale si
sono alternati alla cucina di mare quella schietta, sincera,
classica. Tanto è vero che uno dei piatti “signature” ancora in
carta sono gli Spaghetti
alla Corsetti
conditi con un mix di frutti di mare, ma nel menù non mancano quelli
con le vongole e un grande piatto di mare che è la zuppa di pesce
(solo su ordinazione). Tra i secondi sempre di mare si viaggia ancora
sui classici ma ben fatti come il filetto di spigola in crosta di
patate o il tonno al sesamo. Per la parte “romana” il menù è un
tripudio di tradizione, a partire dai primi con carbonara, matriciana
e cacio e pepe. Tra gli antipasti c’è quel piatto che a Roma sta
bene dappertutto, la trippa che è perfetta come antipasto ma pure se
scelto come secondo fa la sua grandissima figura impreziosita da una
generosa grattugiata di pecorino romano.
Da non perdere in
stagione, il carciofo che qui si trova sia alla giudia che alla
romana. E sempre parlando dei classici fritti romani, c’è anche il
filetto di baccalà pastellato e fritto, accompagnato da una crema di
ceci. Passando ai secondi piatti c’è un sontuoso agnello nazionale
fatto al forno con le patate e i saltimbocca alla romana. Si esce dal
territorio capitolino con la cotoletta alla Milanese (rigorosamente
accompagnata da patate fritte) e il filetto di manzo Danese KKK
(una certificazione di qualità nazionale danese). E sempre in questa
ottica di apertura verso una clientela che sia il più eterogena
possibile, tra i piatti in carta c’è una sezione dedicata alla
pinsa romana disponibile in 11 gusti diversi tutti ad un costo
compreso tra i 7 e i 13 Euro. I dolci, freschissimi e fatti in casa,
sono delle vere e proprie coccole finali come la torta di mele
servita con il gelato e la panna, il tiramisù o il tortino al
cioccolato.
Per
Maggiori Informazioni: www.corsetti1921.com