Kristina
Spirk, è una Fashion Designer di origine Croata, stanca della moda intesa
come impero, torna all’umana creatura lanciando una dichiarazione
d’intenti: Decontoured. Casa di stile, etica ed arte.
Una visione rivoluzionaria del mestiere-moda. Niente come il difficile momento presente rende possibile apprezzare le necessità che hanno spinto l'artista poliedrica Spirk a sottrarsi dalle logiche delle Collezioni, delle stagioni e del fast fashion per reinventare un personale (ma giacché universale) concetto di bellezza intrinsecamente legato all’essere, alla storia della persona che non indossa semplicemente un capo bensì si porta nel mondo.
Decontoured
si ribella, si gira e si volta indietro come suggerisce il nome
stesso della Casa. Ripercorre tutta la strada e scopre come ridare
vita all'abito e contemporaneamente come onorare la memoria, le
ferite, i ricordi, le emozioni di chi lo vestirà.
“Valentina,
era molto legata alla nonna che viveva in Sicilia. La nonna era di
un'altra epoca. Sempre bella, truccata; anche quando c'era la fame.
Aveva questo cappotto bianco. Voleva preservarne la forma. Ho
riscritto la storia dell'abito di Valentina e della nonna.”
Decontoured
è anzitutto un'ideologia. Un movimento. Lei stessa afferma “Nella
mia testa Decontoured appartiene a tutti quelli con cui entra in
contatto, e voglio che ognuno lasci qualcosa di sé nel progetto e
contribuisca al suo sviluppo. Come un bambino, Decontoured deve poter
crescere sotto la mia cura ma allo stesso tempo, anche autonomamente
da me”.
Partire
dalla materia già formata anziché dall’informe è un limite. Ma
Decontoured crede che dal confronto con il limite venga una forma di
maturazione. Naturalmente questo può avvenire soltanto quando si
dispone di una creatività vivace, di una solida esperienza e di una
competenza sartoriale di prim'ordine.
Questo
nuovo approccio haute couture è il risultato di un’esigenza
profonda di dare una forma sostenibile al processo creativo. Ciò
avviene anche grazie agli schemi di produzione a rifiuti minimi,
all’impiego delle specifiche tecniche di moulge alternativo e meta
design, e alla personalizzazione digitale. Un altro accorgimento che
consente di diminuire l’impatto ambientale è le creazioni di abiti
trasformabili e versatili che possano essere utilizzati sia dal
diritto che dal rovescio, ed in modalità differenti. Le produzioni
di Decontoured non accelerano il consumo, ma lo frenano. L'attività
creativa di Decontoured interrompe lo spreco e non va ad erodere
l'ecosistema pianeta.
Il
lavoro di Decontoured è svolto ad un elevato livello di
professionalità, ed esige una squadra di persone competenti e
coraggiose che possano lavorare al di fuori della propria zona di
comfort. Kristina Spirk pone la massima cura nella gestione della
relazione con i collaboratori, e si ispira ai principi del
meta-design per creare un ambiente di lavoro favorevole alla
cooperazione.
Decontoured
dialoga costantemente con l'universo dell'arte e della cultura. Da
Kandinsky a Virginia Woolf, passando per Gaudí, Calder, Woodman,
Araki e molti altri. Un riferimento che spicca è Picasso. Uno dei
dipinti più celebri del genio spagnolo è "Le Demoiselles
d’Avignon".
"Picasso
produsse numerosi studi preparatori e schizzi in preparazione a
questo lavoro chiave nello sviluppo iniziale del Cubismo."
ricorda l'Art Curator per Decontoured Martina Alemani. Il lavoro di
Decontoured, seguendo l’ispirazione di Kristina, procede tra
destrutturazioni, sfaldamenti e ricomposizioni, in modo analogo
all’operato di Picasso. Il
nome stesso di Decontoured rappresenta questo incedere. La parola
Contour indica il contorno di una forma, e nel nostro caso specifico
l'identità estetica di un capo. Al prefisso De- spetta quindi
il compito di destrutturare e di introdurre il momento della
trasformazione. Insieme, questi due significati si uniscono e nasce
Decontoured: una filosofia di trasfigurazione e di rivitalizzazione
delle forme esistenti. Un arricchimento di senso che avviene nella
sfera dell'alta moda sostenibile.
Per Maggiori Informazioni: www.decontoured.com
