In occasione dell’avvio del primo anno accademico nel nuovo Campus di
Roma, inaugurato lo scorso aprile, NABA, Nuova Accademia di Belle
Arti organizza Giovedì 12 Dicembre alle ore 12 l’incontro, aperto
al pubblico, dal titolo “Interpretare il territorio, riscrivere il
futuro”.
Un’occasione davvero unica per riflettere sul quartiere Ostiense-Garbatella ed il suo rapporto con l’archeologia industriale della città di Roma in continua trasformazione. Il talk sarà introdotto da Donato Medici, NABA Managing Director, Guido Tattoni, Direttore NABA, e Silvia Simoncelli, Head of Education del campus romano, vedrà la partecipazione di Alberonero, artista noto per le sue opere d’arte pubblica, pittorica e installativa diffuse in tutto il Mondo, e Giovanni Caudo, Professore di Urbanistica all’Università degli Studi di Roma Tre.
In occasione di questo incontro ci sarà anche l’inaugurazione dell’opera
d’arte partecipativa realizzata con la direzione artistica di
Alberonero (i cui lavori sono volti ad esplorare le emozioni
suscitate dalle combinazioni tonali del colore e le sue interazioni
con l’architettura, l’ambiente circostante e il paesaggio) e un
gruppo di studenti NABA insieme a giovani creativi romani,
selezionati tramite un open call promossa da NABA e lanciata lo
scorso Giugno.
L’intervento
ha riguardato il muro che, estendendosi su una superficie di 113 Mq,
delimita il cortile del nuovo campus, situato in un’area di 3.700 Mq all’interno di due edifici industriali d’inizio Novecento,
recentemente restaurati nel quartiere Ostiense. Grazie a questa opera si aggiunge così un tassello al processo di rilettura
del paesaggio e di rinnovamento di una delle aree di archeologia
industriale più rilevanti nel contesto nazionale e particolarmente
significativa per la storia urbanistica di Roma, in cui NABA ha
scelto di stabilire la propria sede. L’opera si colloca in dialogo
con il territorio e le sue caratteristiche estetiche e
architettoniche, dando vita ad una serie di rimandi formali e
cromatici che attivano nuove letture dello spazio circostante: “un
paesaggio ben definito di gazometri, reticoli di cemento dove la
pelle, il cemento e il ferro sono le ossa di organismi in
decomposizione di cui la natura si appropria”
come afferma Alberonero, direttore artistico dell’opera.
Al
riguardo Silvia Simoncelli commenta “Sono
molto orgogliosa di quest’opera realizzata a più mani con
l’obiettivo comune di sviluppare un
dialogo formale e cromatico tra la sede dell’Accademia e il
panorama archeologico-industriale alle sue spalle. Il
nostro campus, infatti, essendo situato tra i gasometri e il museo
capitolino della Centrale Montemartini, entrambe storiche
testimonianze del significativo sviluppo tecnologico della capitale
all’inizio del Novecento, vuole essere un elemento che riattiva le
energie di questo luogo, riaffermando il carattere contemporaneo
della sua identità”.
Per Maggiori Informazioni: www.naba.it