Il
quadro di René Magritte Le
Civilisateur, è il cuore del nuovo
progetto creativo dell’Atelier Alberta Florence di Giulia Mondolfi.
Un’opera che il maestro del surrealismo dipinse nel 1944 e a cui la Designer Fiorentina s’ispira per la scelta dei tessuti e dei colori della serie di gilet realizzati per la casa d’aste Wannenes. Capi ideati appositamente per l’asta di arte moderna e contemporanea, in programma a Milano Giovedì 12 Dicembre (Auditorium via Cornaggia 8, ore 19).
Nel
corso della serata, il personale di Wannenes indosserà i gilet
firmati Alberta Florence, tutti in seta e
lana merinos misto cashemire rigorosamente “Made in Italy”,
nella versione che rende omaggio al dipinto Le
Civilisateur di Magritte. Un quadro che
ritrae il cane Jackie, uno dei Loulou di Pomerania molto cari
all’artista e la moglie Giorgette, che in posa dinanzi a un tempio
antico fissa lo spettatore con sguardo severo, esprimendo così il
suo giudizio sulla follia della guerra. Un
quadro dal grande significato storico e umano, che sarà tra i
protagonisti dell’asta milanese.
“L’idea
creativa da cui sono partita per i gilet realizzati in esclusiva per
Wannenes - dichiara Giulia Mondolfi - nasce dallo studio del dipinto
Le Civilisateur.
Ho voluto citarne i colori e reinterpretarne le forme attraverso un
gioco geometrico di linee orizzontali e verticali. Magritte è un
artista che amo molto, la sua capacità di proporre immagini
enigmatiche, mai rassicuranti e ricche di interrogativi, mi ha sempre
affascinato. La
sua è un’arte che mette in discussione la società e la scuote per
ridarle umanità. Un tema a cui tengo molto - aggiunge Giulia - e per
questo ho deciso di fare realizzare questa serie di gilet dalla Onlus
Il Laboratorio di Quartoggiaro, una delle realtà con cui porto
avanti il progetto di social equity dell’atelier Alberta Florence”.
Per la giovane Designer, le nuove creazioni realizzate per Wannenes sono l’occasione per far dialogare moda, arte e responsabilità sociale, seguendo un modello che rispecchia la filosofia dell’atelier. “Sono molto felice - conclude Giulia - di questa collaborazione e ringrazio di cuore Guido e Giulia Wannenes per la libertà che mi hanno dato nel lavorare a questo progetto, e per l’opportunità di confrontarmi con un tema così ricco di significato. La moda, come già l’arte ha dimostrato in tante occasioni, deve diventare uno strumento in grado di far riflettere sulle incongruenze della società e le sue fragilità”.
Per
Maggiori Informazioni: www.albertaflorence.com