Inaugurata,
presso la Pinacoteca Comunale Casa Rusca di Locarno (Svizzera) un'
ampia retrospettiva di Sandro Chia visibile fino al prossimo 6
Gennaio 2019.
La ricerca dell' artista è rappresentata attraverso un percorso espositivo che offre al visitatore una panoramica sul mondo espressivo di uno degli interpreti più significativi della cultura artistica contemporanea. Per la prima volta in Svizzera, la mostra racchiude ben 50 opere di grande formato, realizzati dal 1978 fino alle opere più recenti, di uno dei protagonisti assoluti della Transavanguardia.
È
questa anche l’occasione per una riflessione sul movimento
artistico nato negli Anni' 80, attraverso le opere di Chia e di altri
suoi esponenti: Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e
Mimmo Paladino. Un movimento, quello della Transavanguardia
(ovvero oltre l’Avanguardia), apparentemente di riflusso
rispetto al concettualismo dell’arte povera, che trovò nel critico
Achille Bonito Oliva - ispiratore e creatore del movimento - la
propria autorevole guida nel recupero degli stimoli che avevano
alimentato alcune delle avanguardie storiche come l’espressionismo,
il fauvismo e la metafisica.
I
punti di riferimento dell' artista spaziano dai grandi maestri del
passato come Masaccio e Michelangelo, agli artisti del Novecento come
De Chirico, Cézanne, Picasso e Chagall. Chia si appropria di questo
enorme patrimonio della pittura figurativa per rielaborarlo nella sua
idea dell’arte. Per Chia “la pittura è un mondo di libertà
senza limiti, senza confini” e le opere sono lo strumento per
lasciarsi andare a ogni sorta di avventura o di sfida.
L'
artista utilizza nelle sue opere il colore: dirompente, variopinto,
tendente a repentini mutamenti. L’opera pittorica di Chia
scaturisce da una fervida fantasia in cui si incontrano mito,
letteratura ed eventi della quotidianità. Sia che illustri temi
umili o sublimi, l’artista umanizza i suoi “eroi”
dall’aspetto monumentale e fa vivere loro le problematiche del
presente: incomunicabilità, difficoltà dei rapporti umani,
materialismo, assenza di ideali, atteggiamento passivo nei confronti
della società. Questo procedere dell’artista rivela alcune delle
sue caratteristiche più intime: la capacità di concentrazione,
l’accuratezza tecnica e l’intensità che riesce a esprimere nelle
sue opere.
Attraverso
la sua pittura ruota attorno la condizione umana e del corpo inteso
come stumento di espressione delle pulsioni dell’inconscio. Nelle
parole stesse di Chia: “Tutta la nostra storia è dentro di noi […]
le opere d’arte sono non occhi, ma occhiali che ci permettono di
vedere meglio come siamo fatti, che ci rivelano la nostra nudità”.
Questa convinzione traspare nelle ripetute allusioni ad un qualcosa
che sta dietro o al di là di quello che viene rappresentato sulla
tela.
La
mostra è accompagnata da un catalogo corredato da immagini a colori
di tutte le opere esposte, unitamente a contributi critici di Rudy
Chiappini e di Marco Pierini.
Per
Maggiori Informazioni: www.museocasarusca.ch
© Ph Agenzia Book Fashion - Dario Raimondi