Le case Newyorkesi fatte di mattoni rossi come quelle del West Village si trasformano in stampe gobelin. Le foto degli spazi creativi del marchio vanno a tatuarsi sui tessuti come se fossero pagine di una rivista d'interni. Il marmo intarsiato dei pavimenti fiorentini va a trasformarsi in fantasie da grisaglia. E il legno piegato si trasforma in un decoro per zaini e accessori. L' illusione, si fa tridimensionale: le T-shirt vengono cucite con angoli simili a scatole; e la maglieria annovera specchi come fosse la parte finale di un corridoio.
La Guest Star diventa il simbolo della Collezione e non poteva non essere Fabio Novembre. Il suo essere in bilico tra la moda, il design e anche l’architettura, andando ad unire tutte le discipline col fil rouge della creatività, che sono il cardine attorno a cui ruota ogni Look della nuova sfilata.
Sotto il tessuto, oltre le stampe, troviamo una provocazione. Vestire totalmente un processo creativo, abbigliarsi visivamente col Design diventa un atto di denuncia per chi va a copiare la creatività altrui con cinismo, senza per questo considerare lo studio, il lavoro, la dedizione e il Know-How che si trovano dietro un abito e oltre una Collezione. È la volontà di vestire una critica con la grande forza dell'immaginazione.
PH - © Studio Book Fashion - Dario Raimondi
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